Manifatturiero, produzione in calo del 4% a fine 2015

16 marzo 2016 | 12:36
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Manifatturiero, produzione in calo del 4% a fine 2015

Chiusura d’anno negativa secondo i dati di Unindustria: la battuta d’arresto dopo otto trimestri consecutivi di crescita

REGGIO EMILIA – Chiusura d’anno negativa per l’industria manifatturiera reggiana, con attività produttiva e commerciale in calo rispetto al quarto trimestre 2014. Secondo i risultati dell’indagine trimestrale di Unindustria Reggio Emilia, nel trimestre ottobre-dicembre 2015 la produzione industriale ha registrato una flessione del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, una battuta d’arresto dopo tre trimestri con segno positivo. Il dato relativo al quarto trimestre interrompe un trend di recupero in corso da otto trimestri consecutivi, anche se contenuto nell’intensità.

Scrive Unindustria: “La flessione del fatturato estero è dovuto all’emergere di nuovi fattori esogeni al nostro territorio, che hanno portato ad un aumento dell’incertezza sui mercati internazionali e colpito con diversa intensità anche i comparti che compongono il tessuto manifatturiero locale. Tra i vari fattori segnaliamo il crollo del prezzo del petrolio, il rallentamento della Cina e della Russia e le minacce di terrorismo che alimentano un clima di incertezza a livello globale e frenano la dinamica degli scambi mondiali. Nel trimestre in esame, l’attività economica è stata trainata dalla dinamica favorevole della domanda interna, in progressivo consolidamento nel corso dei quattro trimestri dell’anno”.

Il fatturato totale, in analogia alla produzione industriale, evidenzia un calo nel quarto trimestre 2015: i ricavi hanno registrato una flessione del 2% (+2,7% nel terzo trimestre 2015) rispetto allo stesso trimestre del 2014, con un andamento positivo sul mercato interno e un decremento su quello estero. Le vendite sul mercato interno hanno registrato una variazione pari all’1,2% rispetto al quarto trimestre 2014, mentre le vendite sull’estero hanno mostrato una moderata flessione (-1,5%) rispetto al quarto trimestre 2014.

Per quanto riguarda gli indicatori relativi agli ordinativi si registrano valori positivi, ma si rileva un’inversione nella tendenza. Il quarto trimestre si è chiuso con una ripresa degli ordinativi totali (3,1%), mentre rallenta la crescita degli ordini esteri (+0,7%). In questo quadro congiunturale, l’occupazione non ha registrato variazioni di rilievo: gli addetti delle imprese del campione sono sostanzialmente rimasti invariati nel trimestre in esame (-0,3%).

Le previsioni degli operatori riguardo all’evoluzione del quadro congiunturale sembrano orientate ad un recupero, in particolare sui mercati esteri.

Relativamente alla produzione totale, il 46,2% delle imprese intervistate non prevede di modificare i propri volumi produttivi, il 48,9% pensa di poterli incrementare mentre il restante 4,9%, al contrario, pronostica contrazioni. Per quanto riguarda gli ordinativi totali, il 71,6% delle imprese pensa di aumentarli, il 10,5% prevede di mantenerli stabili contro il 17,9% che prospetta contrazioni. Analoghe le prospettive per gli ordini dai mercati esteri.

Con riferimento al quadro occupazionale, i saldi tra le prospettive di crescita e diminuzione della forza lavoro per il prossimo trimestre evidenziano un miglioramento. Il 37,2% delle imprese intervistate non prevede di modificare il livello degli organici, mentre sono pari al 40,2% quelle che prospettano un incremento degli addetti, contro il 22,6% che, invece, pensa di ridurli.