Mafie, il M5S: “Vecchi si scusi o lo quereliamo noi”

3 marzo 2016 | 16:18
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Mafie, il M5S: “Vecchi si scusi o lo quereliamo noi”

I consiglieri del M5S: “Mai fatte nostre le parole dell’imputato Pasquale Brescia

REGGIO EMILIA – Minacce di querele reciproche, tra il sindaco di Reggio Luca Vecchi e il Movimento 5 stelle. Continua cosi’ la querelle sull’accompagnamento con agenti di Polizia municipale, che fu raccomandato dalla prefettura al primo cittadino dopo la lettera dal carcere dell’imputato in Aemilia Pasquale Brescia. Vecchi ha infatti annunciato ieri la “massima durezza” contro chi ha azionato nei suoi confronti “la macchina del fango” accusando inoltre i 5 stelle di voler screditare l’amministrazione comunale attraverso i contenuti della missiva.

“Ci attendiamo le pubbliche scuse del primo cittadino o verranno valutate azioni legali”, fa sapere oggi il gruppo consiliare pentastellato smentendo l’accusa di “far proprie le parole di un imputato per mafia e ripetendole, provando a portare a termine il tentativo di deligittimare le istituzioni”. Per il M5s quelle del sindaco sono “parole false, gravissime ed inaccettabili”, stridenti con la linea tenuta in occasione della lettera, quando invece in molteplici occasioni gli fu espressa solidarieta’.

Diverso invece, rimarcano i consiglieri “e’ da parte nostra, non condividere  totalmente le politiche ipocrite del Pd e della giunta Vecchi, la mancanza di trasparenza e autocritica politica denunciata anche da altri esponenti del partito di Vecchi e chiedere tra l’altro di far luce sulla gestione della cosiddetta ”quasi scorta’”.

Tra gli interrogativi sollevati, in particolare, “perche’ la ”quasi scorta” e’ gia’ stata sospesa sia a Reggio che a Modena” o se “recarsi la sera al ristorante e’ un impegno lavorativo-istituzionale”. Ed infine, domandano i consiglieri se “esistono atti dell’amministrazione comunale di Reggio che danno disposizioni in seguito alle semplici raccomandazioni della prefettura”.