Mafie, i sindacati: “Fini sociali per beni confiscati”

19 marzo 2016 | 16:10
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Mafie, i sindacati: “Fini sociali per beni confiscati”

Appello alla Regione alla antivigilia della manifestazione di Libera

REGGIO EMILIA – Mentre in Senato sta per essere votato il disegno di legge di riforma del Codice antimafia e in Regione sembra prossimo alle battute finali il confronto nell’ambito della Consulta regionale per la legalita’ sul “Testo unico legalita’”, le segreterie regionali di Cgil-Cisl-Uil lanciano una nuova proposta sui sui beni e sulle aziende sequestrate e confiscate alla mafia.

Infatti, se la legge che si sta profilando in ambito regionale ipotizza anche la costituzione di un tavolo specifico, i sindacati chiedono il passo ulteriore “di avviare un confronto, in raccordo con i Tribunali competenti, sull’insieme dei beni sequestrati nell’ambito del processo Aemilia, allo scopo di raccordare la loro destinazione a fini sociali con le diverse priorita’ ed emergenze presenti in questa regione”.

L’idea e’ emersa da una conferenza stampa che si e’ svolta oggi a Reggio Emilia, in preparazione della manifestazione in ricordo delle vittime della mafia promossa da Libera per lunedi’ 21 proprio nella citta’ del Tricolore. Presenti all’incontro Mirto Bassoli (segreteria Cgil Emilia-Romagna), Giorgio Graziani e Giuliano Zignani (segretari di Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna), Guido Mora, William Ballotta, Luigi Tollari (numeri uno di Cgil, Cisl, Uil di Reggio Emilia), Daniele Borghi e Manuel Masini (referenti per Libera Emilia-Romagna e Reggio Emilia), oltre all’assessore alla Legalita’ dell’Emilia-Romagna Massimo Mezzetti e Natalia Maramotti, sua omologa al Comune di Reggio.

Le organizzazioni sindacali, che si sono costituite parte civile nel processo Aemilia che inizia mercoledi’, hanno poi ribadito le motivazioni di questa scelta e confermato la presenza alla manifestazione di Libera. “Il tema di un ”buon lavoro” e della tutela dei diritti dei lavoratori – spiega Margherita Salvioli, segretaria aggiunta di Reggio della Cisl Emilia Centrale – sono anticorpi contro le infiltrazioni mafiose”. Dunque “saremo presenti alla manifestazione – aggiunge – perche’ le vittime di mafia ci ricordano proprio questo: che la lotta si puo’ costruire solo a partire da un’assunzione condivisa di responsabilita’”.

E i segretari regionali ricordano: “Cgil-Cisl-Uil hanno siglato il Patto per il lavoro in cui il tema della legalita’ e’ dirimente. Questa, in ordine di tempo, e’ solo l’ultima firma che i sindacati confederali regionali hanno messo in calce a protocolli, accordi e intese dove il contrasto all’illegalita’, sia sotto forma di lotta alle infiltrazioni mafiose oppure di emersione del lavoro nero oppure evasione fiscale, e’ parte integrante di quei documenti”. Al momento, aggiungono, “siamo impegnati nel fondamentale percorso di definizione del Testo unico su appalti e legalita’”.

In dettaglio nel documento, che raccoglie le leggi varate negli ultimi anni dalla Regione e il protocollo sottoscritto dalle organizzazioni sulla ricostruzione post terremoto, e’ prevista l”estensione delle white-list al settore dell’edilizia privata e lo strumento degli elenchi di merito per tutti i settori pubblici e privati. Altro elemento e’ poi il rispetto dei vincoli all’applicazione dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nei bandi di gara pubblici e negli appalti privati, tali da impedire il dumping contrattuale.

Infine, l’introduzione della clausola sociale nei cambi d’appalto, per il mantenimento dei livelli occupazionali nella salvaguardia dei rapporti di lavoro in essere. “Con Aemilia – concludono i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil – l’economia legale ha subito un brutto colpo. Ecco perche’ oggi piu’ di ieri e’ fondamentale investire sul lavoro legale e sui diritti dei lavoratori”.