Legalità, in ottomila sfilano a Reggio contro le mafie

21 marzo 2016 | 14:42
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Legalità, in ottomila sfilano a Reggio contro le mafie

Il sindaco Vecchi: “Reggio ha fatto e continuerà a fare la sua parte”. Bini: “Qualcosa finalmente si muove”. Manghi: “Bellissima giornata”. Mercoledì parte il processo Aemilia

REGGIO EMILIA – L’Emilia-Romagna risponde con convinzione all’appello per la legalita’ lanciato da Libera, nella giornata del ricordo delle vittime delle mafie. Studenti, rappresentanti dei sindacati e delle istituzioni e moltissimi cittadini si sono infatti ritrovati questa mattina a Reggio Emilia, eletta da Libera citta’ simbolo della lotta alle infiltrazioni malavitose, dove mercoledi’ comincia il processo “Aemilia” contro la ‘ndrangheta.

Circa 4.000 persone hanno assistito in piazza Prampolini alla lettura dei nomi delle 900 vittime italiane di mafia, ma un numero almeno doppio, secondo gli organizzatori, ha preso parte al corteo che si e’ snodato per le vie del centro storico della citta’ del Tricolore, prima di arrivare in municipio. La piazza reggiana si e’ infine collegata con quella “nazionale” di Messina, per ascoltare l’intervento del fondatore di Libera Don Luigi Ciotti.

Alle 15 i parenti delle vittime emiliane sono stati ricevuti dal sindaco Luca Vecchi nella sala del Consiglio comunale, mentre il segretario provinciale del Pd, Andrea Costa, ha convocato per questa sera una direzione del partito per discutere di “nuove iniziative” per la lotta contro le infiltrazioni. Tra i rappresentanti sindacali che hanno sfilato, anche il leader della Fiom Maurizio Landini che ricorda: “Da sempre siamo al fianco di Libera. Il processo che sta per iniziare qui a Reggio Emilia pero’ non deve riguardare solo i giudici ma far riaccendere dei campanelli di allarme nella societa’ civile e nelle istituzioni, come hanno fatto i sindacati denunciando le irregolarita’ nel mondo degli appalti”.

Quello lanciato dalla manifestazione regionale, secondo il sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini, “e’ un messaggio importante perche’ vuol dire che qualcosa si muove. Dobbiamo smuovere altre cose, per ora non e’ sufficiente, e per questo aspettiamo con ansia il processo: da quello che emergera’ bisognera’ poi riparire”. Potito Scalzulli, ex direttore del catasto reggiano che ha invitato gli inquirenti a indagare anche sul mondo degli appalti ed ha ricevuto alcune minacciose lettere anonime, definisce gli esposti che ha presentato una sorta di “romanzo criminale” e dice: “Oggi sono qui (in corteo, ndr) per dare un”affermazione di legalita’”.

Soddisfazione arriva dagli organizzatori: “Il nostro obiettivo era di raggiungere le 4.000 persone, lo abbiamo ampiamente superato”, afferma il referente di Libera a Reggio Emilia Manuel Masini, mentre per quello regionale Daniele Borghi, “cadono tutti gli alibi di chi non sapeva delle infiltrazioni”. Reggio, sottolinea il sindaco Luca Vecchi, “ha fatto oggi la sua parte e la fara’ anche nelle prossime settimane in modo lucido e consapevole, affrontando la fase che si apre con Aemilia alla ”reggiana” o alla ”emiliana”: in una logica di impegno e non di indifferenza”.

Il nuovo protocollo di legalita’ Prefettura-Comuni reggiani sull’edilizia privata, sara’ al centro della direzione del Pd di stasera. “Discuteremo nuove iniziative, sia come partito sia come istituzioni per la lotta alle infiltrazioni”, anticipa Costa, secondo cui “oggi e’ una giornata di visibilita’ pubblica, ma l’impegno contro le mafie deve essere quotidiano”. Reggio, conclude, “ha tantissimo di buono, sano e onesto nella societa’ civile, nell”economia e nelle istituzioni: il primo impegno e’ tutelare tutto questo”.

Per Giammaria Manghi, presidente della Provincia, e’ stata “una bellissima giornata caratterizzata dalla volonta’ di una intera comunita’ di riaffermare il proprio convinto rifiuto a ogni tentativo di prevaricazione e di infiltrazione mafiosa”. Infine Albertina Soliani, presidente dell’istituto Cervi, rimarca a proposito delle infiltrazioni: “Nella terra dei Cervi certe cose non possono accadere. E’ in gioco ancora una volta la nostra dignita’ di persone libere, la nostra liberta”. Liberta’ dalla paura” (Fonte Dire).