Iren, l’azienda si difende: mai negato confronto a sindacati

1 marzo 2016 | 22:12
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Iren, l’azienda si difende: mai negato confronto a sindacati

E dopo lo sciopero apre un nuovo incontro ai primi di marzo

REGGIO EMILIA – Struttura interna riorganizzata e piu’ economica, nuove assunzioni e relazioni sindacali continuative e pacifiche per tutto il 2015. Sono in sintesi questi i punti sottolineati oggi da Iren in replica allo sciopero unitario promosso ieri in tutte le province dai lavoratori del servizio acqua-gas, confluiti dall’1 gennaio 2016 nella nuova societa’ Ireti.

Un’operazione pero’, quella della nascita della societa’, fortemente contestata da Cgil, Cisl e Uil che da Torino a Reggio Emilia hanno lamentato un progressivo disinteresse dell’azienda per i territori e gli addetti del comparto. La multiutility sottolinea invece che “il complesso percorso di razionalizzazione societario di Iren, avviato da tempo, e’ stato fortemente voluto dai soci, allo scopo di rendere veramente effettiva la fusione tra le varie componenti l’azienda”.

In particolare Ireti, “consentira’ di continuare ad investire in modo determinante in innovazione in tutta la catena, dalla progettazione alla gestione delle reti, con l’obiettivo specifico di garantire migliori servizi per i cittadini, riduzione dei costi ordinari e migliore qualita’ del lavoro per gli operatori”. La societa’ ha inoltre portato “anche ad una sensibile riduzione del numero dei consigli di amministrazione e di ”poltrone”, come da sempre richiesto alle societa’ a capitale pubblico”. Entrando nel merito delle critiche avanzate dai sindacati Iren puntualizza che “la riorganizzazione in atto a livello di gruppo non pregiudica in alcun modo l’assoluto rispetto delle normative e di tutte le regole di sicurezza e di buona tecnica ed il processo di riorganizzazione gestionale e amministrativa non ha nessun effetto negativo sulla qualita’ del servizio reso”.

La multiutility inoltre “non ha in previsione ridimensionamenti dell’organico determinati da mera ricerca del profitto su nessuno dei territori in cui opera. Tutte le cessazioni di rapporto del 2015 sono avvenute su base volontaria”. Per quanto riguarda il rapporto tra nuove assunzioni e cessazioni di lavoro “a fronte della previsione aziendale di effettuare un piano di assunzioni pari a circa il 60% delle uscite, nel 2015 il rapporto assunzioni-cessazioni e’ stato pari al 48% garantendo la piena continuita’ operativa”.

In particolare, in Emilia, a fronte di 131 cessazioni sono state effettuate 54 assunzioni (49% circa), per lo piu’ di giovani (con meno di 29 anni di eta’). E ancora: “L’investimento su formazione e addestramento del personale e’ costante e l’inserimento del nuovo personale e’ stato curato con grande attenzione. Le ore di formazione del 2015 sono state 108.000 e il 93,5% dei dipendenti ha frequentato almeno un corso”.

Il gruppo sta anche definendo progetti per l’alternanza scuola-lavoro mediante un accordo con gli uffici scolastici di Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna, mettendo a disposizione le proporie competenze per l”orientamento e l’acquisizione di conoscenze specifiche da parte di studenti di Istituti tecnici (400 ore) e licei (200) ore.

Nel percorso di integrazione del gruppo, ammette l’azienda, “si inserisce anche il tema dell’unificazione e dell’omogeneizzazione dell’orario di lavoro che prevede necessariamente una uniformazione degli orari, oggi differenziati a seconda dei territori, dei settori e anche della data di assunzione. Tale passaggio, forse uno degli elementi scatenanti la protesta come si puo’ leggere da alcune dichiarazioni sulla stampa, non ha tuttavia comportato modifiche alle condizioni economiche retributive dei rapporti di lavoro”.

Infine “nel corso del 2015 sono stati effettuati circa 100 incontri con le organizzazioni sindacali dei vari territori. Le relazioni industriali sono quindi state continue e nel 2015 non e’ avvenuta alcuna vertenza sindacale aziendale”. Da notare anche “che il 15 dicembre sono stati sottoscritti importanti accordi su premio di risultato di gruppo e formazione”. Iren “non ha negato dunque alcun confronto richiesto ma, al contrario, ha confermato la propria volonta’ a continuare il dialogo sulle tematiche aperte dando la propria disponibilita’ anche ora ad un incontro nella prima quindicina di marzo che verra’ calendarizzato appena vi sara’ la risposta delle organizzazioni sindacali”.