Imprese, boom di quelle femminili: sono 10mila

5 marzo 2016 | 17:32
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Imprese, boom di quelle femminili: sono 10mila

Secondo i dati della Camera di commercio รจ boom nel terziario: in particolare servizi e ristorazione

REGGIO EMILIA โ€“ Tornano a crescere nel 2015, dopo due anni di flessione, le imprese femminili della provincia di Reggio Emilia. Con un tasso di sviluppo del +1,14%, tre volte superiore a quello delle imprese reggiane nel complesso (+0,4%), hanno raggiunto le 9.727 unitaโ€™. Le imprese gestite da donne, nelle quali cioeโ€™ la partecipazione femminile risulta complessivamente superiore al 50%, sono abbastanza โ€œgiovaniโ€, infatti piuโ€™ di un terzo sono nate negli ultimi sei anni, nel 14,3% dei casi sono a conduzione straniera e in due casi su tre svolge attivitaโ€™ nel settore dei servizi.

Le imprese femminili reggiane, inoltre, secondo lโ€™analisi dellโ€™Ufficio studi della Camera di commercio, adottano ancora forme giuridiche semplici: le individuali continuano a rappresentare oltre i due terzi del totale, quota che eโ€™ aumentata anche nellโ€™ultimo anno raggiungendo il 64,4%. Nel 2015 le donne si sono comunque orientate anche su forme organizzative maggiormente strutturate per essere piuโ€™ competitive sul fronte dellโ€™innovazione โ€“ delle 67 start up innovative reggiane, 11 sono gestite in forma esclusiva o maggioritaria da donne โ€“ e dellโ€™internazionalizzazione: sono infatti in crescita le societaโ€™ di capitale che nellโ€™anno appena trascorso rappresentano il 16,5% del totale, grazie anche allโ€™attrattivitaโ€™ della normativa delle societaโ€™ a responsabilitaโ€™ limitata.

Con la crescita registrata nel 2015, arriva a superare di poco il 17% la quota di aziende femminili nella provincia, ancora tre punti percentuali in meno rispetto al dato regionale. Anche se va detto che in alcuni settori lโ€™incidenza delle imprenditrici sul complesso della struttura economica provinciale raggiunge punte assai piuโ€™ elevate rispetto alla media. Sono principalmente attivitaโ€™ del terziario, in particolare rivolte prevalentemente alla persona, nel quale le imprese femminili rappresentano il 52% del totale.

Eโ€™ il settore che ha dato il maggiore apporto alla crescita (+5,8% in un anno) trainato in particolare dallโ€™incremento dei saloni da parrucchieri e istituti di bellezza che hanno registrato un +3% raggiungendo quota 751 imprese, ma anche dallโ€™aumento dei servizi di assistenza sociale residenziale (piuโ€™ che raddoppiati nel corso del 2015) e sanitaria (+10%) oltre che dalle attivitaโ€™ di riparazione di beni per uso personale e per la casa (58 imprese). Il 18% delle imprese femminili โ€“ ovvero 1.738 aziende โ€“ gestisce attivitaโ€™ nel campo dei servizi alle imprese, in particolare attivitaโ€™ immobiliari (591 unitaโ€™), attivitaโ€™ professionali, scientifiche e tecniche (319), servizi di informazione e comunicazione (216), attivitaโ€™ finanziarie e assicurative (189) e trasporti e magazzinaggio (113).

Nella filiera turistica le donne imprenditrici si occupano piuโ€™ che altro di ristorazione: le aziende femminili del settore sono passate da 893 del 2014 a 930 alla fine dellโ€™anno passato, con un incremento superiore al 4%. Le donne gestiscono prevalentemente bar (541), ristoranti (205) e โ€œtake awayโ€ (94), ma anche alberghi, strutture extralberghiere, B&B (qui le 47 imprese femminili rappresentano quasi un terzo dellโ€™intero settore della provincia di Reggio Emilia).

Consistente, ma in flessione dellโ€™1,2%, la presenza femminile nel settore agroalimentare, nel quale le imprese gestite da donne si occupano prevalentemente delle coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali (1.334 unitaโ€™) e di trasformazione alimentare (109). Fra le attivitaโ€™ del manifatturiero, numerose sono le imprese femminili reggiane che si occupano di confezioni di articoli di abbigliamento e attivitaโ€™ tessile (576 imprese); sono inoltre presenti 379 imprese del settore edile.

Le donne imprenditrici straniere rappresentano, con 1.390 aziende, il 14,3% delle imprese femminili. Le attivitaโ€™ svolte in prevalenza sono la confezione di articoli di abbigliamento e lโ€™industria tessile (332 imprese), il commercio al dettaglio (203), i servizi di ristorazione (176) e le โ€œaltre attivitaโ€™ di servizi per la personaโ€ (114), attivitaโ€™ che da sole rappresentano quasi il 60% delle aziende rosa straniere; consistente, comunque, anche la presenza nelle costruzioni (85) e nel commercio allโ€™ingrosso (78). Cina, Romania, Marocco e Nigeria sono i Paesi di provenienza piuโ€™ rappresentati nel panorama dellโ€™imprenditoria femminile estera: complessivamente da queste localitaโ€™ proviene il 48% delle imprenditrici straniere.