Il M5S: “Ribaltone in antimafia per scudo a Delrio”

4 marzo 2016 | 15:20
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Il M5S: “Ribaltone in antimafia per scudo a Delrio”

D’Uva: “Rumors su cambio presidenza Bindi per evitare di convocare il Pd”

REGGIO EMILIA – Duro attacco al possibile cambio della guardia ai vertici della commissione parlamentare Antimafia, in cui Emanuele Fiano potrebbe sostituire Rosy Bindi, che peraltro è in scadenza di mandato e quindi non verrebbe riconfermata, alla presidenza. Arriva dal deputato del Movimento 5 stelle Francesco D’Uva, componente della stessa commissione, secondo cui gli articoli di stampa sulla vicenda sarebbero orchestrati per indurre Bindi a non accogliere le richieste del Movimento di ascoltare in commissione alcuni esponenti del Pd.

Bisogna anche dire che un regolamento prevede il cambio dei componenti e dei presidenti delle commissioni parlamentari a metà legislatura e che a suo sfavore c’è il fatto che è antirenziana della prima ora.

“Il 19 febbraio – ha fatto notare d’Uva in un intervento ieri alla Camera – e’ uscita un’agenzia in cui si parlava del cambio dei vertici della commissione Antimafia. Questo e’ successo subito dopo che noi siamo andati a Reggio Emilia per chiedere in piazza che Delrio venisse in commissione e subito dopo che abbiamo audito Orfini in commissione Antimafia”.

Ieri, prosegue il deputato, “la stessa notizia e’ stata riproposta dopo che noi in ufficio di presidenza, abbiamo chiesto le audizioni di Valente e Guerini sul ”caso” Casavatore”. E allora, “a me – afferma D’Uva – sembra chiaro che viene utilizzata la stampa per minacciare la presidente Bindi di sentire quello che conviene al Partito democratico e non quello che deve fare la commissione tutta”.

Pertanto, “noi chiediamo che questo tipo di minacce, perche’ sono minacce chiare, smettano, si interrompano immediatamente, cosicche’ le decisioni dei rappresentanti dei gruppi e della presidente, che devono avvenire nell’ufficio di presidenza, non abbiano alcun tipo di influenza e che si possa valutare tutto in serenita’”, conclude d’Uva tra gli applausi dei deputati del suo gruppo.