Il Comune chiude via Settembrini fino al 16 marzo

8 marzo 2016 | 17:19
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Il Comune chiude via Settembrini fino al 16 marzo

Il dissuasore danneggiato doveva essere pronto ieri. Il Comune: “Il pezzo che attendevamo dal fornitore non è ancora arrivato”. La vicenda sta creando grossi disagi ai cittadini

REGGIO EMILIA – A seguito del danneggiamento al dissuasore mobile di via Settembrini, il Comune avverte che “si rende necessario posticipare la chiusura al transito di via Settembrini fino al 16 marzo per un ritardo nell’arrivo di un pezzo sostitutivo prodotto direttamente dal fornitore dell’impianto, e che ancora non è disponibile”. Inizialmente l’amministrazione aveva detto che il dissuasore sarebbe stato sistemato entro la mezzanotte lunedì 7 marzo.

Molti cittadini si stanno già lamentando per la lunghezza dei lavori e per il fatto che, per andare e tornare dal lavoro, sono costretti a fare giri molto più lunghi. Il dissuasore era stato danneggiato, per la terza volta da quando è stato montato, ai primi di marzo.

“Al fine di provvedere al ripristino del dispositivo e neutralizzare possibili situazioni di pericolo e per garantire le necessarie condizioni di sicurezza — si legge infatti nella nuova ordinanza emanata oggi — in via Settembrini resteranno attuati i provvedimenti dell’ordinanza n. 167/16 fino alle 23.59 del 16 marzo 2016 e precisamente: il transito veicolare, in corrispondenza del dissuasore mobile danneggiato, è interdetto in entrambe le direzioni tramite chiusura fisica; il funzionamento del dissuasore mobile è sospeso fino alla conclusione dei lavori di ripristino”.

Ha detto l’assessore Tutino a Reggio Sera: “I nostri tecnici hanno chiesto il pezzo di ricambio. In altre occasioni era già lì, ma in questo caso glielo devono portare. Non possiamo tenere aperta la strada per due motivi. Il primo è alla base della decisione di chiudere la strada, ovvero che, nell’ora di punta, lì ci passa un’auto ogni sei secondi e il secondo è che il dissuasore non è a livello della strada, ma c’è un piccolo buco con delle parti esposte e questo potrebbe creare un rischio potenziale per i mezzi a due ruote”.