Fondazione Palazzo Magnani, ecco il nuovo cda

12 marzo 2016 | 09:26
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Fondazione Palazzo Magnani, ecco il nuovo cda

Il presidente della Provincia Manghi: “La sua mission sarà riscrivere lo statuto”

REGGIO EMILIA – Nuovo consiglio d’amministrazione per la Fondazione Palazzo Magnani, costituita dalla Provincia di Reggio Emilia nel 2010 per proseguire l’attivita’ espositiva e culturale avviata ormai vent’anni fa con l’acquisto e la riapertura al pubblico dello storico edificio.

Ieri il presidente della Provincia, Giammaria Manghi, ha firmato il decreto di nomina del nuovo cda che sara’ composto dalla presidente uscente, Iris Giglioli, dai dirigenti del Comune di Reggio Emilia Giordano Gasparini (Cultura) e Lorenza Benedetti (Partecipate), dal commercialista Alberto Peroni e dal segretario generale della Provincia, Alfredo Luigi Tirabassi. Le nomine, si legge nel decreto presidenziale, tengono conto della necessita’ da un lato “di garantire alla Fondazione il pieno perseguimento delle proprie finalita’ statutarie nel mutato contesto normativo determinato dal riordino delle Province e dalla Legge regionale 13 del 2015” e dall’altro della conseguente decisione di Provincia e Comune di Reggio di attuare una “rinnovata strategia nella gestione delle manifestazioni culturali della citta” e del territorio, prevedendo un maggior coinvolgimento per la Fondazione”.

Come aveva anticipato lo stesso Manghi a dicembre, “Palazzo Magnani e’ divenuto nel tempo un punto di riferimento culturale su un piano di ampio respiro e deve pertanto mantenere la sua vocazione espositiva, ospitando anche attivita’ importanti del Comune, da Fotografia Europea al cartellone estivo delle manifestazioni della citta’”. Per il presidente e’ inoltre da valutare “una positiva sinergia con Palazzo da Mosto della Fondazione Manodori, perche’ solo facendo sistema credo sia possibile ospitare anche a Reggio Emilia almeno una mostra di rilievo nazionale all’anno”.

Il nuovo cda, aggiunge Manghi, “puo’ essere considerato come un Cda sia ”tecnico” sia ”di scopo”, in quanto i membri rimarranno in carica per il tempo necessario ad apportare tali modifiche e lasciando poi spazio, entro pochi mesi, ad un consiglio che verra’ nominato secondo i nuovi canoni statutari e che operera’ nell’ambito della nuova mission”.