Cavallerizza, la storia della prima giraffa di Francia

31 marzo 2016 | 18:42
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Cavallerizza, la storia della prima giraffa di Francia

Appuntamento per grandi e bambini (età consigliata dai 9 anni) al Teatro Cavallerizza venerdì 1 aprile (ore 20.30) e sabato 2 aprile (ore 18.00 e ore 20.30) con l’estro di Roberto Abbiati

REGGIO EMILIA – Sotto una tenda di 6 metri per 8 con un piccolo pubblico di 80 spettatori si racconta la vicenda della prima giraffa di Francia e di un povero diavolo che a distanza di anni la vuole riportare a casa. Appuntamento per grandi e bambini (età consigliata dai 9 anni) al Teatro Cavallerizza venerdì 1 aprile (ore 20.30) e sabato 2 aprile (ore 18.00 e ore 20.30) con l’estro di Roberto Abbiati, che ci ha abituato (da Moby Dick allo Stampatore Zollinger) ai suoi spettacoli ricchi di poesia e di inventiva.

Questa volta, Abbiati, con un paio di amici che sono anche bravi attori –  Alessandro Calabrese e Luca Salata – racconta una sorprendente avventura. Protagonisti il pascià d’Egitto Memet e il suo consigliere privato, Bernardino Drovetti, piemontese, ex soldato napoleonico e console francese al Cairo. Coinvolti in una brutta vicenda diplomatica, i due escogitano un sorprendente regalo ‘riparatore’ per Carlo X, una giraffa, regalo d’immenso valore, simbolico e scientifico: in Europa, prima di re Carlo, soltanto Giulio Cesare nell’antichità e i Medici nel Rinascimento ne avevano posseduta una.

Il nipote di Bernardino e la sua improbabile truppa stanno riportando Zarafa in Africa: se ne sono impossessati, non si sa come, e hanno deciso di riportare l’animale da dove è venuto. Poeti africani, europei, versi sul Mediterraneo, sul viaggio e molto altro finiscono per diventare il vero tessuto emotivo di questo spettacolo che oscilla sempre fra la risata e il sorriso, la meraviglia e l’invenzione. Pavese, Rimbaud, Ungaretti, Brauquier, Caproni, Orsenna e molti altri autori e poeti entrano in questo caravanserraglio ambulante, che – anche grazie agli oggetti immaginari di Roberto Abbiati e la sua verve da rockstar – per poco meno di un’ora incanta e diverte.