Trasporti, l’allarme dei sindacati: “Seta è fragile, così niente gare”

5 febbraio 2016 | 18:51
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Trasporti, l’allarme dei sindacati: “Seta è fragile, così niente gare”

Sullo sfondo aleggia un tema non nuovo ma mai risolto: il mancato adeguamento delle tariffe di Reggio, che continua a non alzarle, con ripercussioni in un qualche modo anche sugli investimenti generali. La replica dell’azienda: “Per vincere le gare dovremo comprimere i costi, compresi quelli del personale”

REGGIO EMILIA – “Una fragilita’ organizzativa ed economica”, che starebbe mettendo a rischio la partecipazione alle prossime gare per la gestione del servizio nei vari bacini. Secondo i sindacati la sta accusando Seta, l’azienda dei trasporti pubblici di Modena, Reggio Emilia e Piacenza.

La questione e’ emersa ieri ad un incontro tra le sigle dei lavoratori e il direttore generale di Seta Roberto Badalotti: convocata in realta’ sulla discussa questione dei controlli a distanza satellitari degli autisti, innescati quest’anno in azienda sulla scia del Jos Act, la riunione ha assunto presto altre pieghe. Sullo sfondo aleggia un tema non nuovo ma mai risolto: il mancato adeguamento delle tariffe di Reggio, che continua a non alzarle, con ripercussioni in un qualche modo anche sugli investimenti generali.

Non a caso, il nuovo piano industriale ancora non e’ confezionato. Comunque, da Badalotti numeri non ne sono arrivati. “Segnaliamo la nostra preoccupazione- evidenziano oggi in coro i sindacati – per alcune questioni emerse durante la riunione con l’azienda di ieri, a proposito delle condizioni in cui verserebbe Seta e rispetto alla possibilita’ della stessa di partecipare alle prossime gare per l’assegnazione del servizio di trasporto pubblico locale nei bacini di Piacenza, Reggio e Modena”.

Problemi che, forse, “meriterebbero un confronto e un’attenzione maggiore da parte di tutti gli attori del settore: Regione, enti locali, proprieta’, management aziendale, cittadini. Sottovalutandoli ne andrebbe di mezzo la possibilita’ di avere un servizio di qualita’” cosi’ come “un’azienda industrialmente forte e legata al territorio”. Lo mettono nero su bianco le organizzazioni regionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa-Cisal

Dunque, il problema riguarderebbe la solidita’ dell”azienda. L’ultimo bilancio approvato, quello del 2014, Seta l’ha chiuso con mezzo milione di utile e, fanno sapere i suoi dirigenti interpellati a riguardo, “il consuntivo 2015 sta proseguendo piu’ o meno sullo stesso trend”. Tuttavia, i sindacati un problema legato alle gare lo intravedono: entro il 2016 tocca al bacino di Piacenza, ancora prima tocchera’ a quello di Parma (Seta attualmente non lo serve ma potrebbe partecipare), nel 2018 sara’ la volta di Reggio e Modena.

Ma senza il ”fisico” robusto, senza tariffe omogenee e piu’ in generale un piano industriale ben aggiornato, gareggiare e’ difficile. E’ questo dunque il timore di Cgil-Cisl-Uil e autonomi, che nel frattempo tornano sul braccio di ferro con Badalotti in merito ai controlli a distanza e relative sanzioni. “Siamo assolutamente d’accordo a utilizzare questo sistema, che al momento non e’ uniforme nei diversi territori e mostra problemi di affidabilita’, al fine di migliorare il servizio dal punto di vista della puntualita’ e della qualita’ erogata. Visto che la stessa azienda ammette che questi ultimi sono i veri fini per i quali viene utilizzato – continuano i sindacati – non si capisce perche’ non si elimini da subito l’inciso all’intero della disposizione che prevede un utilizzo a scopo disciplinare. Basterebbe un breve tratto di penna e – concludono le sigle – il problema sarebbe risolto per i lavoratori e per gli utenti, senza ripercussioni per nessuno” (Fonte Dire).

La replica dell’azienda: “Per vincere le gare dovremo comprimere i costi, compresi quelli del personale”
Scrive l’Azienda: “Seta conferma che il tema delle ormai imminenti gare per l’affidamento del servizio nei bacini provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza è prioritario rispetto ad ogni altra questione. L’azienda ha ben chiaro questo obiettivo e confida che i rappresentanti dei lavoratori non intendano sottovalutarlo o, peggio ancora, strumentalizzarlo a fini esclusivamente propagandistici. Proprio per ribadire questo concetto, nell’incontro avvenuto giovedì 4 febbraio con le rappresentanze sindacali l’azienda ha voluto far chiarezza sull’attuale situazione economico-patrimoniale, nel convincimento che ciascun interlocutore non intenderà sottrarsi alle proprie responsabilità, ma agirà per il bene dell’azienda, dei suoi lavoratori e dei cittadini che ne utilizzano i servizi. Appare superfluo ricordare che Seta si trova in una situazione patrimoniale non particolarmente robusta, dovuta alla consistente perdita registrata nel primo esercizio (anno 2012); è altrettanto superfluo – riteniamo – evidenziare come la gestione aziendale abbia consentito di invertire la rotta e chiudere in utile sia l’esercizio 2013 sia quello 2014. Anche per l’esercizio 2015, peraltro, è atteso un risultato positivo, che però non sarà risolutivo ai fini delle sfide rappresentate dalle prossime gare per l’affidamento del servizio. Per evitare una simile prospettiva, Seta dovrà dimostrare un’adeguata capacità finanziaria, solidità patrimoniale ed un equilibrio economico sostenibile e duraturo. Occorre quindi mettere in pratica ogni possibile intervento di efficientamento, che consenta di comprimere i costi che più incidono sulla gestione delle aziende di trasporto pubblico: personale, carburante, assicurazioni, manutenzione. Di questi, quello relativo al personale presenta i maggiori margini di intervento da parte dell’azienda. La Direzione aziendale di Seta auspica quindi che nel 2016, per prepararsi al meglio a questi importantissimi appuntamenti, si possa raggiungere una moratoria dei conflitti sindacali ed è altresì fiduciosa che le Organizzazioni dei lavoratori faranno ogni sforzo possibile affinchè Seta possa non soltanto partecipare alle prossime gare, ma soprattutto vincerle”.