Piccole e medie imprese, cresce l’occupazione

10 febbraio 2016 | 19:23
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Piccole e medie imprese, cresce l’occupazione

Del 2,5% rispetto al 2014. In particolare la crescita relativa piu’ significativa e’ arrivata da quelle a tempo indeterminato che in 12 mesi sono cresciute del 26,6%. Dallari avverte: “Rischio inversione trend tagliando incentivi”

REGGIO EMILIA – Nelle piccole e medie imprese reggiane l’occupazione e’ cresciuta nel 2015 del 2,5% rispetto al 2014. In particolare la crescita relativa piu’ significativa e’ arrivata dalle assunzioni a tempo indeterminato che in 12 mesi sono cresciute del 26,6%.

In aumento anche quelle a termine (+ 8,3%). In calo l’apprendistato (-10,8%) e i contratti flessibili (-26,7%). Comunque sia, l’82,2% degli occupati nelle pmi ha un contratto a tempo determinato. Lo certifica l’osservatorio sul mercato del lavoro di Cna che analizza mensilmente l’andamento dell”occupazione in un campione di 20.500 pmi con 125.000 dipendenti.

“Se oltre il 90% del tessuto imprenditoriale italiano e’ formato da artigiani, micro, piccole e medie imprese – sostiene Nunzio Dallari, presidente provinciale Cna – appare evidente che la ripresa deve per forza di cose passare da li’. Sebbene siamo di fronte solo a timidi segnali di ripresa, questi dati dimostrano come gli strumenti che il Governo ha messo in campo, Jobs act e decontribuzione, sono risultati efficaci nelle imprese piu’ piccole che da sempre favoriscono la stabilita’ e la qualita’ dei rapporti di lavoro”.

Ma nel 2016, segnalano gli artigiani, c’e’ il rischio di una inversione di tendenza. Da gennaio infatti la decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato ha subito un forte taglio, con l’esonero ridotto dal 100% al 40% e il limite massimo condotto da 8.060 a 3.250 euro. “Quello di cui le nostre imprese e i nostri giovani hanno bisogno, invece, e’ maggiore stabilita’ e voglia di investire nel futuro”, conclude Dallari, secondo cui e’ pertanto “un errore aver ridotto la misura della decontribuzione per il 2016 dal momento che, in assenza dell’incentivo, potrebbe prevalere la convenienza a instaurare rapporti di lavoro meno vincolanti”.