Pensioni, la Cisl al governo: “Scordatevi di fare cassa con i vedovi”

18 febbraio 2016 | 18:29
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Pensioni, la Cisl al governo: “Scordatevi di fare cassa con i vedovi”

Il sindacato non si fida della smentita di Padoan. Lasagni (Fnp): “Ai nostri anziani in media vanno 591 euro, bisogna stoppare il Ddl”

REGGIO EMILIA – “Fare cassa sui vedovi e le vedove e’ ingiusto se non immorale. Accogliamo con soddisfazione le precisazioni del ministro Padoan, ma vigileremo affiche le pensioni di reversibilita’ che riguardano alcune migliaia di reggiani (circa 4,3 milioni di persone in Italia, 309.000 in Emilia Romagna) in gran parte vedove, continuino ad essere erogate con le regole attuali. Diversamente ci mobiliteremo”.

L’altola’ arriva da Adelmo Lasagni, segretario Fnp Cisl Emilia centrale dopo che il ministro del lavoro Giuliano Poletti e quello dell’Economia Pier Carlo Padoan, hanno smentito le ipotesi di intervento sulle pensioni ai superstiti o di reversibilita’. “Tutti i trattamenti restano intatti”, ha risposto il ministro Padoan al presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd) e alle opposizioni.

Le minoranze, infatti, avevano osservato come nel disegno di legge delega sul contrasto alla poverta’, presentato da Matteo Renzi in Parlamento, fosse previsto anche un riordino delle prestazioni assistenziali e di quelle previdenziali legate al reddito. Incluse appunto anche le pensioni di reversibilita’, pur se non esplicitamente menzionate del disegno di legge.

Da qui la preoccupazione unitaria dei sindacati sul fatto che il provvedimento potesse prevedere, che le prestazioni future (non quelle in essere) venissero erogate non essendo piu’ legate al reddito ma all’Isee, l’indicatore che tiene conto di tutta la ricchezza familiare. In pratica ci sarebbe quindi stato il rischio di una stretta sui requisiti. Rischio che, dopo la doppia smentita dei due ministri renziani dovrebbe essere caduto. Ma a Reggio non si fidano.

“Noi aspettiamo o la cancellazione del Ddl o una puntualizzazione dello stesso”, spiega Lasagni. Facendo poi notare che “ad oggi i coniugi superstiti ricevono solo il 60% della pensione del defunto, percentuale che scende al 45% se il superstite ha redditi superiori a tre volte l’importo della pensione minima, cioe’ 1.505 euro lordi al mese, e al 30% se ha redditi oltre cinque volte il minimo, ovvero 2.509 euro lordi al mese”. Inoltre “le percentuali aumentano se ci sono figli a carico”.

In particolare a Reggio Emilia, prosegue il sindacalista, “con l’allungamento della vita, le 167.000 pensioni attive salgono costantemente e, con esse, anche quelle di reversibilita’: toccarle avrebbe voluto dire incidere sulla vita di molte persone dato che, mediamente, le pensioni di reversibilita’ hanno un importo medio di soli 591 euro lordi mensili e, purtroppo, riguardano persone spesso anziane, sole e, a volte, anche malate”.

Per il futuro, conclude quindi Lasagni, “ricordiamo che sia a livello locale quanto nazionale da tempo ripetiamo che per la quadratura dei conti occorra occuparsi di evasione fiscale, di evasione contributiva, di corruzione, di grandi patrimoni esentasse e di promuovere un sistema fiscale progressivo chiedendo di piu’ a chi ha di piu’ e non ai piu’ deboli. Con coraggio si attinga ai ricchi, ai grandi manager, le pensioni d’oro e ai grandi patrimoni sempre al riparo da ogni provvedimento” (fonte Dire).