Park Vittoria, Civici e M5S: “Intervenga la procura”

5 febbraio 2016 | 12:53
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Park Vittoria, Civici e M5S: “Intervenga la procura”

Secondo le opposizioni la variante “è ingiustificata” e il taglio del terzo piano “è stato causato dall’acqua di falda non prevista”. Quindi viene consegnata un’opera più piccola “con danno al pubblico erario”. La replica del Comune: “Nessun danno all’Erario, i consiglieri confondono atti del 2013 riferendoli al 2015”

REGGIO EMILIA – Il progetto definitivo-esecutivo del Park Vittoria approvato dal Comune di Reggio nel 2012 era sbagliato ed e’ stato modificato con una variante che ha “tagliato” il terzo piano del contestato parcheggio interrato, riducendolo a soli due. Ma, in questo caso, verra’ consegnata alla citta’ un’opera piu’ piccola, allo stesso prezzo iniziale, con conseguente danno al pubblico erario.

E’ il nuovo caso sollevato sulla principale opera nel centro storico di Reggio dai capigruppo del Movimento 5 stelle, Norberto Vaccari, e delle liste civiche in Consiglio, Cinzia Rubertelli e Cesare Bellentani, che reclamano adesso un’indagine della Procura. La presunta irregolarita’ emergerebbe dagli atti che il 16 dicembre 2015 la societa’ Reggio Park ha trasmesso all’unita’ di progetto “Progetti speciali” del Comune di Reggio, riguardanti ipotesi di variante relative “alla platea di fondazione oltre all’esecutivo delle opere prefabbricate”.

Cio’ che emerge, sostiene l’opposizione, “e’ che il ”taglio” del terzo piano non e’ stato causato dal ritrovamento di sottoservizi sconosciuti o dai rinvenimenti archeologici o da variazioni non prevedibili delle condizioni geologiche, ma dalla presenza dell’acqua di falda che per tutta l’estate ha stagnato nel buco della piazza”.

Dal deposito della variante risulta inoltre “con gravita’” che “il progetto definitivo-esecutivo approvato dal Comune era sbagliato ed e’ stato sostituito con questa variante poiché non teneva in considerazione le sottospinte dell’acqua alla platea del parcheggio, creando il fondato rischio di galleggiamento della stessa”.

Insomma “una questione rilevante, poiche’, in tal caso, il Comune avrebbe ingiustificatamente consentito una variante sostanziale che, a valori pressoche’ inalterati, consegnera’ un’opera piu’ piccola alla comunita’, con conseguente danno al pubblico erario”.

Secondo Vaccari, Rubertelli e Bellentani, e’ possibile una “responsabilita’ molto rilevante che la Procura, che da molti mesi sta indagando, non puo’ piu’ ignorare, al pari dei lavori non previsti in corso da quest’estate per posizionare il telo in tessuto non tessuto ricoperto dal sottofondo in pietrisco, pure non previsto da alcun progetto ma – cosi’ ha dichiarato il responsabile unico del progetto (Rup) – integrato discrezionalmente dalla direzione lavori”.

Infine i consiglieri rilevano “che anche il deposito degli atti in variante appare strano, in quanto la denuncia di deposito redatta su modello della Regione non e’ asseverata dal progettista architettonico, poiche’ quest”ultimo avrebbe dovuto dichiarare una conformita’ al progetto esecutivo che non sussisteva piu'”. Il progetto approvato dalla giunta il 18 gennaio 2012 era infatti di tre piani e non di due.

I parlamentari Cinque Stelle: responsabilità molto rilevante
E sulla vicenda si mobilitano anche i parlamentari del Movimento 5 stelle. “Intervenga la Procura”, invocano i deputati in commissione Lavori pubblici alla Camera Michele Dell”Orco e Andrea Cioffi, insieme alla parlamentare reggiana Maria Edera Spadoni, rilanciando la denuncia del gruppo consigliare 5 stelle di Reggio insieme ai consiglieri delle liste civiche Grande Reggio e Magenta.

“Il progetto fallimentare di questo parcheggio e’ nato sotto la sindacatura Delrio con l’apporto di Mimmo Spadoni (attualmente capo della segreteria del ministro e consigliere per gli affari speciali di Delrio al tempo assessore comunale ai Progetti speciali) e di Massimo Magnani (dirigente dell’unita’ progetti speciali del Comune di Reggio)”, ricordano Dell”Orco, Cioffi e Spadoni.

“Ma presenta gravissime mancanze”, sottolineano. Per questo “riteniamo al pari dei consiglieri comunali che ci sia una responsabilita’ molto rilevante che la Procura di Reggio, che da molti mesi sta indagando, non puo’ piu’ ignorare”, concludono i parlamentari.

La replica del Comune: “Nessun danno all’Erario, i consiglieri confondono atti del 2013 riferendoli al 2015”
A stretto giro di posta arriva la replica del Comune: “I contenuti dell’intervento diffuso oggi dai consiglieri Bellentani, Rubertelli e Vaccari sono fuorvianti e ingenerano, nella ricostruzione dei fatti, confusioni e sovrapposizioni che – a una serena e attenta lettura degli atti ampiamente visionati anche dai consiglieri comunali –  non dovrebbero avvenire. Dato che un’Amministrazione comunale non fa chiacchiere ma parla per atti e approva questi atti a seguito di un percorso trasparente e documentato, serve dunque rimettere le cose a posto, citando opportunamente e appropriatamente gli atti in questione. Fatto oggettivo e fondamentale per discernere e ricostruire correttamente è che la decisione di dimensionare la costruzione da tre a due piani è stata assunta definitivamente nel 2013, non nel 2015, come sostenuto dai consiglieri, e certo non per motivi inerenti la presenza di acqua nel sottosuolo”.

Continua l’amministrazione: “Il progetto definitivo esecutivo (cioè il progetto a 2 piani in corso di esecuzione) del parcheggio interrato di piazza della Vittoria è stato approvato dal Comune di Reggio Emilia il  25 settembre 2013 (e non nel 2015, come sostenuto dai consiglieri) con delibera di Giunta, vale a dire ben prima dell’inizio dei lavori. Il progetto ha costituito variante al progetto definitivo (progetto a 3 piani) approvato dal Comune di Reggio Emilia 18 gennaio 2012 con delibera di Giunta P.G. N. 249. Come risulta dalle delibere citate, il progetto (a 3 piani) del 2012 prevedeva un costo complessivo dell’intervento pari a 14.613.933,96 euro, il progetto a 2 piani del 2013, in fase di realizzazione, prevede invece un costo complessivo dell’intervento pari a 12.428.417,07 euro. La differenza di costo tra il primo progetto a 3 piani e il secondo progetto a 2 piani è dunque pari a 2.185.516,89 euro, pertanto è chiaro che – contrariamente a quanto asserito oggi dai consiglieri – non “verrà consegnata alla città un’opera più piccola, allo stesso prezzo iniziale, con conseguente danno al pubblico erario”.

E aggiunge: “La decisione di variare il progetto del 2012 ( a 3 piani) con il nuovo progetto ( a 2 piani) nel 2013 non è certo una novità: è stata più volte illustrata nelle diverse Commissioni consiliari, sulle pagine della stampa e altri media. Tale decisione è maturata sulla base dei risultati degli approfondimenti tecnici propri della fase di progettazione esecutiva, recepiti dall’Atto di Accordo tra le parti approvato dalla Giunta comunale il 17 dicembre 2012 (PG 22215). Quale prova di chiarezza e trasparenza, si riportano di seguito alcuni passaggi della delibera di approvazione dell’Atto di Accordo del dicembre 2012 che, riprendendo gli elaborati tecnici di indagine, evidenziano il motivo di tale decisione: per quanto attiene il rilievo della presenza dei sottoservizi, le indagini e le ispezioni hanno progressivamente evidenziato la presenza di numerosi sottoservizi diversi, lungo tracciati parzialmente diversi e per quantità cospicuamente superiori rispetto a quelli che era stato possibile rilevare in precedenza, sia sulla base dei dati di archivio disponibili sia, in fase di progettazione definitiva, sulla base dei primi dati messi a disposizione da parte degli Enti gestori. I sondaggi inerenti l’indagine archeologica integrativa hanno confermato la presenza di cospicui strati archeologici di epoca altomedievale e romana a partire dalla profondità di meno 2,50 – 3 metri sino alla profondità di meno 5,50 – 6 metri circa (nell’area a più immediato ridosso delle murature sotterranee dei garage e degli interrati dell’Isolato San Rocco”.

“Inoltre – lo si sottolinea quale specifica risposta alle affermazioni dei consiglieri comunali  – per quanto attiene gli aspetti geotecnici e geognostici, Reggio Emilia Parcheggi ha dato corso, nei primi mesi del 2012, ad una seconda campagna geognostica, ad integrazione dei dati acquisiti nel corso della campagna condotta nell’anno 2011, nell’area interessata dal parcheggio. La campagna ha confermato, negli strati più profondi, la presenza disomogenea di sedimenti limoso-sabbiosi e sabbioso-limosi nonché di acque di infiltrazione, ovvero di terreni con caratteristiche fisiche, meccaniche e di resistenza comportanti la necessità di risolvere problematiche specifiche a livello di progettazione esecutiva; ha confermato la presenza, negli strati meno profondi, di terreno coesivo limo-argilloso e, dunque, evidenziante minori problematiche di intervento in fase esecutiva; ha rivelato, nella parte più prossima all’Isolato San Rocco la presenza di sedimenti alluvionali a granulometria fine con parametri di bassa resistenza e compressibilità anche elevata, ovvero sedimenti che evidenziano problematiche analoghe a quelle già rilevate per gli strati di terreno più profondi”.

Modifiche non sostanziali in corso d’opera
Il 16 dicembre 2015 (protocollo 387/E del 16 dicembre 2015) la società Reggio Emilia Parcheggi ha trasmesso al Comune di Reggio Emilia il deposito del progetto esecutivo riguardante alcune modifiche delle strutture del parcheggio interrato in costruzione. “Nello specifico, tali modifiche erano relative alla piastra di fondazione e alla strutture prefabbricate. Tutto questo, quale contributo di chiarezza e precisazione di una ricostruzione, diffusa oggi, non aderente alla realtà dei fatti”.