Mafie, Di Battista va al bar Sport

15 febbraio 2016 | 20:45
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Mafie, Di Battista va al bar Sport

Il parlamentare del M5S ha lanciato accuse pesantissime, senza prove, sabato scorso in piazza Casotti protetto dall’immunità parlamentare

REGGIO EMILIA – Il deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, ha parlato di infiltrazioni mafiose come se fosse al bar Sport sabato sera in piazza Casotti. Il parlamentare, di fatto, ha sostenuto che le mafie hanno fatto eleggere dei politici reggiani e poi gli hanno chiesto dei favori.

Secondo il Dibba, dunque, la politica reggiana sarebbe stata corrotta dalla ‘ndrangheta. Ora uno, in un paese normale, se fa delle accuse del genere dovrebbe avere in mano dei documenti che le supportino, anche perché nelle carte del processo Aemilia non c’è nulla del genere.

Purtroppo no. Di Battista chiacchiera e basta, come se fosse al Bar Sport e parlasse di Juve-Milan. Peccato che qui si tratta di ‘ndrangheta e infiltrazioni mafiose. Quello che ha detto il parlamentare del Movimento 5 Stelle, se lo avesse dichiarato un altro, sarebbe già stato querelato per diffamazione.

Invece Di Battista, come tutti i parlamentari,gode dell’immunità dato che deputati e senatori non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Tradotto in soldoni, nessuno lo può querelare per diffamazione.

L’istituto dell’immunità parlamentare fu inserito a garanzia della possibilità di fare politica senza temere ritorsioni e repressioni da parte della magistratura. Eravamo nel Dopoguerra e l’esperienza del fascismo era ancora viva e si voleva evitare che i parlamentari potessero essere condizioniati.

Oggi, invece, viene utilizzato per infangare, senza prove, i propri avversari politici. I nostri padri costituenti si staranno rivoltando nella tomba, non c’è che dire.