Iran, Rohani twitta: con il voto creata nuova atmosfera

28 febbraio 2016 | 15:42
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Iran, Rohani twitta: con il voto creata nuova atmosfera

Grande affluenza, ha votato il 60%. La lista dei sostenitori del presidente ha conquistato tutti e 30 i seggi parlamentari di Teheran

REGGIO EMILIA – In Iran i riformisti hanno già conquistato 96 seggi su 290 nel nuovo Parlamento (Majlis), superando il blocco fondamentalista che è a 91 seggi, secondo dati semidefinitivi riportati dal quotidiano Etemad. Buona affermazione degli indipendenti con 25 seggi. Per altri 52 posti parlamentari bisognerà invece andare al ballottaggio in un nuovo turno alla fine di aprile.

Nel primo test popolare dopo l’accordo sul ridimensionamento del programma nucleare iraniano e la fine delle sanzioni, oltre 33 milioni di persone, il 60% di un elettorato di 55 milioni, hanno votato per il rinnovo del Parlamento, finora a stragrande maggioranza fondamentalista, e dell’Assemblea degli Esperti, l’organismo di 88 religiosi che dovrà nominare in futuro la nuova Guida Suprema. La lista dei riformisti-moderati sostenitori del presidente Rohani ha conquistato tutti e 30 i seggi parlamentari di Teheran. Ieri sembrava che almeno uno fosse andato ai fondamentalisti.

Anche tredici donne risultano elette nel nuovo Parlamento. In corsa erano circa 500 candidate su un totale di quasi 5 mila aspiranti deputati. Per l’Assemblea degli Esperti invece, il Consiglio dei Guardiani, l’organismo incaricato di preselezionare i candidati, aveva bocciato tutte le domande presentate da una ventina di religiose.

“Avete creato una nuova atmosfera con il vostro voto” twitta il presidente della Repubblica Islamica, Hassan Rohani, rivolgendosi, nel suo profilo in inglese, agli elettori iraniani che hanno votato per il nuovo Parlamento, o Majlis, e per la nuova Assemblea degli Esperti, l’organismo che dovrà eleggere la nuova guida suprema nell’era del dopo-Khamenei. “Mi alzo in piedi – twitta ancora Rohani – davanti a voi, davanti alla grande nazione iraniana, davanti all’onore della sua storia”.

Ovunque i conservatori arretrano, mentre si sta affermando anche un buon numero di candidati indipendenti. Cambiano dunque volto il nuovo Parlamento, il decimo Majlis della Repubblica islamica, e la nuova Assemblea degli Esperti che dovrà nominare la prossima Guida Suprema. Rohani insomma vince la sua sfida contro i conservatori isolazionisti, che detenevano una strabordante maggioranza nel nono Majlis e che gli hanno messo i bastoni tra le ruote durante tutto il negoziato sull’accordo per la revisione del programma nucleare iraniano e sui nuovi rapporti con l’Occidente.

L’indicazione politica è che il Paese e, soprattutto la sua capitale, con i suoi 12 milioni di residenti e 5 milioni di pendolari, chiedono una linea di cambiamento e di riforme. Anche nell’Assemblea degli Esperti, organismo religioso di 88 membri in carica per 8 anni, i riformisti, pur non ottenendo la maggioranza, hanno umiliato gli ultra-conservatori. Anche qui, nel collegio di Teheran, i primi posti dei sedici assegnati sono stati occupati dai moderati, con l’ayatollah Akbar Hascemi Rafsajani in testa con oltre 600mila preferenze, seguito a ruota dallo stesso presidente della Repubblica Rohani. Ahmad Janati, presidente dell’onnipotente Consiglio dei Guardiani, è finito al decimo posto, mentre l’ayatollah Yazdi, il religioso per il quale “il popolo non conta nulla”, si è piazzato dodicesimo.

La presenza massiccia di uomini legati a Rafsajani, pur se presenti in liste conservatrici, e l’alleanza tra Rafsajani e Rohani potrebbero creare scenari inediti nel caso si dovesse eleggere una nuova Guida Suprema, in un’era post-Khamenei. Resta infine ancora un mistero l’affluenza al voto. Ieri i seggi sono rimasti aperti fino a notte fonda per consentire alle lunghe file di elettori di votare. Oggi il ministero degli Interni ha parlato di oltre 33 milioni di votanti, ovvero il 60% di un elettorato di 55 milioni di elettori. Una cifra che sarebbe inferiore al 62% delle elezioni del 2012, quando i riformisti avevano invitato la popolazione al boicottaggio in seguito alla repressione sanguinosa della Rivoluzione verde del 2009. Anche qui, però, i dati non sono definitivi, e la cifra di 33 milioni si riferisce a 40mila seggi su 52mila. La commissione elettorale ha parlato in serata di 70 milioni di voti complessivi tra schede per il Majlis e schede per l’Assemblea degli Esperti. Tutto deve essere ancora verificato e, ovviamente, timbrato dal Consiglio dei Guardiani.