Il sindaco Bini esce dalla commissione legalità di Iren

17 febbraio 2016 | 12:49
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Il sindaco Bini esce dalla commissione legalità di Iren

La critica: “Si è riunita una sola volta, poi più nulla, si è persa un’occasione importante”. La replica di Profumo: “Applichiamo il protocollo di legalità siglato con la prefettura”

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Il sindaco di Castelnovo Monti e Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino, Enrico Bini, ha inviato una lettera al Presidente di Iren, Francesco Profumo, per annunciare le proprie dimissioni dalla Commissione legalità della multiutility.

Spiega Bini: “Ho scelto di presentare le mie dimissioni dalla commissione di Iren, perché avevo creduto e sperato che l’azienda avesse deciso, attraverso tale organismo, di voltare pagina sul fronte della legalità e trasparenza nella gestione degli appalti. Ad un anno o poco più dalla sua istituzione, la commissione si è riunita una sola volta, poi più nulla”.

Nella sua lettera Bini ha scritto a Profumo: “Ritengo per quel che mi riguarda che non sia più possibile far parte della Commissione, credo che si sia persa un’occasione importante per avvicinare Iren ai cittadini in un percorso di trasparenza e fiducia. Ma con rammarico vedo che questo non interessa. Era un’occasione importante, ma pazienza”.

Aggiunge Bini: “Nella stessa mattinata di martedì mi è arrivata la risposta tempestiva del presidente Profumo nella quale lo stesso ricorda l’impegno di Iren sui temi della legalità, citando l’incontro avuto in luglio dai funzionari dell’azienda in Prefettura per darsi strumenti migliori per contrastare possibili infiltrazioni mafiose, e la riunione del Comitato Territoriale lo scorso settembre in cui sono state analizzate le osservazioni emerse a seguito del bando che Iren aveva predisposto sui servizi ambientali, bando poi ritirato”.

Continua Bini: “Accolgo con piacere, e lo affermo senza alcuna ironia, le puntualizzazioni del presidente Profumo e l’impegno di Iren per andare verso una maggiore attenzione alla trasparenza e la legalità, ma resta il fatto che questo strumento specifico che era stato messo a disposizione, la Commissione legalità, e che ritengo avrebbe potuto essere importante per un maggiore coinvolgimento di sindaci e comunità su questi aspetti, non è stato utilizzato”.

La lettera di Profumo: “Applichiamo il protocollo di legalità siglato con la prefettura”
“Caro sindaco, mi dispiace della sua decisione e mi dispiace ancora di più delle affermazioni riportate nella sua mail. Se da un lato posso convenire che la commissione non si sia incontrata con la dovuta frequenza, un incontro il 22 aprile 2015, vorrei però evidenziare che l’azienda non si è mai sottratta a qualsiasi richiesta di incontro sul tema in oggetto e mai  stata restia a dare tutte le informazioni richieste.

Grazie anche al suo interessamento, alla sua presenza, il 14 luglio 2015, funzionari aziendali hanno partecipato a un incontro in prefettura al fine di individuare strumenti che consentissero ad Iren di essere ancora più attenta al fenomeno dell’infiltrazione mafiosa. Le ricordo che, se pur scaduto, Iren continua ad applicare il protocollo di legalità stipulato con la prefettura e rimane in attesa del nuovo documento che dovrebbe rendere ancora più incisiva l’azione.

Le segnalo anche che, a seguito delle polemiche avvenute via stampa sull’appalto dei servizi di raccolta rifiuti, dell’argomento si è trattato all’interno del Comitato territoriale di Reggio dell’8 settembre 2015 di cui le allego il verbale, dove oltre i rappresentanti delle istituzioni, sono presenti sia le associazioni che le forze economiche locali. Proprio per accogliere le osservazioni emerse in quella sede Iren ha provveduto a ritirare il bando e a ripubblicarlo con le dovute modifiche. Questo credo che sia un evidente segno della volontà di confrontarsi ben oltre la formalità.

Come affermato a suo tempo ribadisco la volontà di Iren di alzare il livello di attenzione sugli aspetti di legalità connessi agli appalti, un’attenzione che abbiamo sempre avuto. Proprio per questo non dobbiamo voltare pagina ma lavorare con le istituzioni per definire strumenti sempre più efficaci”.