Il Papa su Trump: “Chi pensa di fare i muri non è cristiano”

18 febbraio 2016 | 20:29
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Il Papa su Trump: “Chi pensa di fare i muri non è cristiano”

Lo ha detto Francesco Bergoglio alludendo alle affermazioni del candidato Usa di voler costruire 2500 km di muro lungo la frontiera e deportare 10 milioni di immigrati. La replica: “Il pontefice è un personaggio molto politico”

REGGIO EMILIA – Papa Francesco a tutto campo sull’aereo papale dal Messico all’Italia. Dalle unioni civili, in cui non si immischia, ai casi in cui la contraccezione potrebbe essere tollerata; dal sogno del viaggio in Cina all’accusa a Trump di non essere cristiano perché vuole erigere muri ai confini, numerosissimi gli argomenti affrontati.

Botta e risposta con Donald Trump
“Una persona che pensa di fare i muri, chiunque sia, e non fare ponti, non è cristiano. Questo non è nel Vangelo” ha detto Francesco alludendo alle affermazioni del candidato Usa di voler costruire 2500 km di muro lungo la frontiera e deportare 10 milioni di immigrati. I cattolici americani devono votarlo? “Non mi immischio: solo dico, questo uomo non è cristiano, se dice queste cose. Bisogna vedere se ha detto così oppure no. Su questo do il beneficio del dubbio”.

A stretto giro, la risposta del magnate repubblicano: “Il Papa? E’ un personaggio molto politico. Per un leader religioso mettere in dubbio la fede di una persona è vergognoso. Io sono orgoglioso di essere cristiano e come presidente non permetterò alla cristianità di essere continuamente attaccata e indebolita, proprio come sta avvenendo adesso, con l’attuale presidente americano”.

Sulle Unioni civili
“Io non so come stanno le cose nel Parlamento italiano. Il Papa non si immischia nella politica italiana”. Così il Papa sul ddl unioni civili. “Nella prima riunione che io ho avuto con i vescovi nel maggio del 2013 una delle cose che ho detto: col governo arrangiatevi voi. Perché il Papa è per tutti e non può mettersi in politica, concreta interna di un paese. Questo non è il ruolo del Papa. E quello che penso io è quello che pensa la Chiesa e han detto in tanti perché questo non è il primo Paese che fa questa esperienza, ce ne sono tanti”.

Rispondendo poi a una seconda domanda sullo stesso tema, Francesco ha detto di non ricordare bene il documento vaticano del 2003 in cui si dice tra l’altro che i parlamentari cattolici non devono votare questo tipo di leggi. “Ma il parlamentare cattolico – ha sottolineato – deve votare secondo la sua coscienza ben formata, questo direi soltanto. Credo che sia sufficiente, dico ben formata”.

“Mi ricordo – ha aggiunto – quando è stato votato il matrimonio dello stesso sesso a Buenos Aires. Erano lì con i voti pareggiati, e in una discussione uno ha consigliato all’altro ‘mah, andiamo a votare: se ce ne andiamo non abbiamo il quorum’. E l’altro: ‘ma se diamo il quorum diamo il voto a Kirchner’. E il primo: ‘mah, preferisco darlo a Kirchner che non a Bergoglio”. E avanti. Questa non è coscienza ben formata”.   “Sulle persone dello stesso sesso – ha quindi ribadito – ripeto quello che è catechismo della Chiesa cattolica”.