Ex Cormo, celebrato il funerale della coop al Malaguzzi

26 febbraio 2016 | 15:08
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Manghi e Vecchi hanno promesso di incontrare i manifestanti. Il capo reparto Ferrari: “Il movimento cooperativo stia attento, perché San Martino è l’unico stabilimento in grado di produrre ogni cosa”. Il M5s: “Salardi presidente a 200mila euro e passa l’anno”

REGGIO EMILIA – Un centinaio di dipendenti della ex Cormo ha celebrato il funerale della cooperativa, oggi davanti al centro Malaguzzi, dove si svolgeva il convegno “Costruire il futuro” organizzato da Legacoop sulle prospettive dell’edilizia a cui dovrebbe partecipare anche il ministro Graziano Delrio

Una bara circondata da lumini votivi e manifesti funebri, cartelli e tamburi. La Cormo è la cooperativa di San Martino in Rio confluita nella Open.Co, altra cooperativa oggi in liquidazione. Il futuro del gruppo di S.Martino, dopo la crisi del settore, ed una gestione tra luci e ombre, sembra segnato nonostante gli oltre 20 milioni di euro spesi da Coop Nordest per acquistare di fatto l’attuale sede dell’azienda nella speranza di una ripresa.

Ma quei soldi, purtroppo, sono stati bruciati per rispondere al prestito sociale investito ed ad un debito contratto dalla Cormo col Ccfs e dalla gestione corrente al ritmo di 900mila euro di perdita al mese. Vallo comunque a spiegare a chi oggi è in cassa integrazione a zero ore.

Stamattina, fra l’altro, il sindaco Luca Vecchi e il presidente della Provincia, Giammaria Manghi, presenti al convegno, si sono fermati a parlare con i manifestanti e hanno accettato di parlare con loro in un incontro che si terrà a breve in Provincia.

Luca Capelli, delegato sindacale della Fillea Cgil, dice a Reggio Sera: “Ringraziamo Vecchi e Manghi perché ci hanno ascoltato e hanno detto che prenderanno in considerazione le nostre problematiche e ci riceveranno presto in Provincia. La trattativa è ferma. Noi ci sapettavamo dalla Regione, entro il 20 di febbraio, un incontro, ma non ci hanno ancora detto niente. Speriamo che sia un buon segno”.

Stefano Ferrari, capo reparto alla Cormo, aggiunge: “E’ una situazione deprimente perché questa era un’azienda che occupava 400 persone e ora vedi uno di qua e uno di là. Io sono uno dei pochi che ancora lavorano, ma non dimentico i compagni che ora sono a casa a zero ore. Lavoriamo in venti o venticinqe oggi”.

E aggiunge: “Chiediamo al movimento cooperativo di resettare quello che è successo fino adesso e guardare bene a quello che fanno, perché San Martino è l’unico stabilimento che è in grado di produrre ogni cosa che serve per quel che riguarda l’edilizia. Noi stiamo ingrassando privati e rivendite varie, dato che è da quando noi abbiamo chiuso che gli altri assumono e si stanno ingrandendo. San Martino è lo stabilimento più peformante che c’è e loro vogliono prendere i nostri maccchinari e portarli in altre regioni. Chiediamo che venga rivisto tutto e velocemente perché il mercato se ne va”.

Il M5s: “Salardi presidente a 200mila euro e passa l’anno”
La deputata del M5S, Maria Edera Spadoni, ricorda che ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla Cormo a cui il governo deve dare ancora risposta in cui ricorda che “Demos Salardi (ex consigliere comunale DS e PD ai tempi di Delrio) era il presidente della Cormo a 200.000 euro e passa l’anno”.

Continua il M5S: “La parlamentare M5S reggiana ha fatto un intervento in Aula relativamente a questo caso.  A tal proposito anche Gianluca  Sassi, consigliere M5S per la Regione Emilia Romagna, ha presentato un’ interrogazione per chiedere alla giunta guidata da Stefano Bonaccini cosa intendesse fare per risolvere tale situazione. La Regione ha avviato un tavolo di lavoro con la Cormo ma Legacoop non ha rispettato gli accordi. La Regione per Saeco ha trovato “la quadra” cosa non accaduta con Legacoop. Secondo Sassi,  la Regione, a differenza che per il caso Saeco,  è stata silente: diverso interlocutore e diverse “strategie”, due pesi e due misure”.

E conclude: “Non una parola dunque, non una azione per difendere centinaia di lavoratori . Come non sentiamo neanche una parola dall’ex presidente della cooperativa Cormo Demos Salardi (già consigliere comunale Ds e Pd ai tempi di Delrio) che potrebbe dare alcune risposte ai lavoratori e confrontarsi con loro. Lui che, da grande cooperatore , nel 2007 denunciava un 740 da oltre 200.000 euro l’anno. Lo spirito sociale della cooperazione è stato tradito in questi anni e questi sono i risultati. Cementificazioni selvagge, infiltrazioni mafiose, cooperative in crisi o che falliscono e lasciano sul lastrico centinaia di persone e famiglie. I colpevoli però rientrano sempre nella categoria: gli introvabili”.