E’ nata Re-Build: rete di imprese contro sprechi energetici

5 febbraio 2016 | 19:01
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Il progetto, avviato nel 2015 da parte del Gruppo Iren, mira ad effettuare diagnosi su 300 edifici: poi via alla riqualificazione con grandi risparmi e meno inquinamento

REGGIO EMILIA – Oggi nasce la Rete Re-Build, che consente alle aziende di mantenere la propria specificità, ma mette a disposizione le proprie risorse e competenze ed offre un pacchetto completo di soluzioni e consulenze qualificate, permettendo ai clienti di ottenere finanziamenti per agevolare la copertura degli investimenti che intenderanno affrontare. Le imprese retiste, sulla base degli audit realizzati nei condomìni selezionati, proporranno differenti interventi di efficientamento adottando le più avanzate tecnologie per l’edilizia residenziale privata.

Le aziende aderenti alla Rete di imprese sono: C.F.C. soc.coop. – Consorzio Fra Costruttori; Cairepro; ccdp Centro Cooperativo di Progettazione S.c.; Cooperativa Termoidraulici C.A.T.  S.c.; Iren Rinnovabili S.p.A; Koinos Soc. Cons. a r. l.; Montanari Luigi s.r.l.; SICREA S.p.a; Studio Alfa S.r.l; Studio di ingegneria Ing. P.Guidetti Ing. L. Serri; Tamagni Costruzioni s.r.l.; Tecton S.c.r.l.; Torreggiani & C S.p.a.

Le tappe
Il 19 novembre 2014 il Comune di Reggio Emilia ed il Gruppo Iren hanno firmato un Protocollo d’intesa che ha dato l’avvio al progetto Re-Build. Il progetto promuove la realizzazione di interventi per l’efficienza energetica nella distribuzione del teleriscaldamento al fine di ridurre l’impatto ambientale e generare risparmio economico per la collettività, rispondendo così alle esigenze dei cittadini di un uso razionale dell’energia negli immobili ad uso abitativo.

Il progetto, avviato nel 2015 da parte del Gruppo Iren, ha l’obiettivo di attivare e sostenere in modo concreto i processi di riqualificazione del patrimonio edilizio diffuso e di ottimizzare i consumi termici degli edifici residenziali privati maggiormente energivori. L’attività sarà sviluppata in due fasi: una prima di diagnosi energetica e una seconda di carattere operativo con la progettazione e la realizzazione delle opere presso i condomini interessati alla riqualificazione e al conseguimento dei relativi benefici. L’iniziativa ha inoltre lo scopo di incentivare le attività virtuose nel settore dell’edilizia, ricollocate su interventi di riqualificazione del patrimonio esistente, con conseguente crescita a livello occupazionale.

Diagnosi energetiche su 300 edifici residenziali per un totale di 30mila abitanti coinvolti
La prima fase, avviata nel 2015, prevede la realizzazione di diagnosi energetiche gratuite su 300 edifici residenziali di Reggio Emilia, per un totale di circa 7.500 appartamenti e 30.000 abitanti coinvolti. Ad oggi sono state realizzate 85 diagnosi energetiche e nell’arco del 2016 si completerà la diagnosi di 200 edifici. Il coinvolgimento di Enea  – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – che ha aderito al Protocollo Re-Build nel mese di dicembre 2015, costituisce una ulteriore garanzia scientifica a supporto degli audit che verranno realizzati da Iren Rinnovabili

Iren Rinnovabili e le principali associazioni di categoria di Reggio Emilia (CNA Reggio Emilia, Confcooperative Reggio Emilia, Legacoop Emilia Ovest, Unindustria Reggio Emilia), con la collaborazione del Banco Emiliano – Credito Cooperativo Sc,  hanno intrapreso un percorso comune per creare una rete d’imprese locali, con l’obiettivo di  sviluppare ed accrescere le potenzialità nel settore della riqualificazione edilizia mediante interventi di efficientamento energetico degli immobili esistenti.

Riqualificazione energetica come opportunità ambientale ed economica
Secondo il rapporto 2014 della Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) a livello Europeo le fonti di inquinamento dell’aria da particolato primario sono nell’ordine, per quantità emesse: edifici (residenziali e commerciali), industria e trasporti. Le emissioni primarie di particolato da edifici sono da due a tre volte maggiori di quelle da trasporti. Il rapporto conclude che “le combustioni nelle residenze dominano le emissioni di PM10 e PM2,5 primari, e dal 2003 hanno aumentato le loro emissioni del 13 e 11% rispettivamente”.

Il fatto che i tre quarti degli edifici urbani abbia oggi più di 40 anni, arco temporale oltre il quale vi è la necessità di rinnovare involucro e impianti, evidenzia la congiunturalità di questo passaggio che rappresenta contemporaneamente una enorme occasione per liberare risorse ambientali ed economiche da reinvestire sul territorio, nonché per la riconversione del settore edile verso il recupero del patrimonio edilizio esistente.

Se il futuro dell’attività edilizia è dunque da ricercarsi nei processi di riqualificazione, il settore è chiamato a modificare profondamente la propria organizzazione, ampliando i processi produttivi che dovranno ricomprendere, oltre alla generazione di beni, anche i servizi (di audit, gestione e finanziamento) indispensabili per offrire un prodotto finale funzionale chiavi in mano. In tal senso la costituzione della rete di imprese fra una molteplicità di soggetti – costruttori, impiantisti, progettisti, multiutility, banche – rappresenta lo strumento più efficiente per dare risposte complete e veloci ad esigenze complesse quali quelle rappresentante dalla riqualificazione energetica profonda degli immobili.