Cavriago, alla Tecnogear scatta il presidio permanente

12 febbraio 2016 | 17:27
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Cavriago, alla Tecnogear scatta il presidio permanente

Dopo i tre licenziamenti, fra cui uno di un delegato sindacale, applicando la legge Fornero per motivi economici. Torri e Taruffi, consiglieri regionali di Sel: “La Regione fermi questo medioevo”

CAVRIAGO (Reggio Emilia) – Seconda giornata di mobilitazione per i lavoratori della Tecnogear di Cavriago, azienda con circa 80 dipendenti che produce ingranaggi di precisione. La protesta e’ scattata ieri quando la direzione aziendale, applicando la legge Fornero che consente i licenziamenti per motivi economici, ha ”tagliato” tre lavoratori tra cui un delegato Fiom, dipendente da 19 anni.

Immediata la risposta delle tute blu della Cgil che hanno indetto un presidio permanente davanti ai cancelli dello stabilimento, a cui questa mattina hanno partecipato una trentina di lavoratori. Il sindacato dei metalmeccanici contesta i licenziamenti come arbitrari poiche’ dal 2008 la Tecnogear non ha mai fatto ricorso ad ammortizzatori sociali.

I licenziamenti sono invece da ricondurre, per la Fiom, alle rivendicazioni dei lavoratori sul contratto integrativo aziendale (scaduto a dicembre 2015), di cui in questi giorni si stava discutendo in assemblea. Per la provincia di Reggio, la Tecnogear e’ la prima azienda in cui si verificano licenziamenti in applicazione della legge Fornero.

L’episodio e’ intanto stigmatizzato da Sel. “In tutta la regione ci sono aziende che credono di poter scavalcare i diritti dei lavoratori. Bisogna impedirlo”, affermano i consiglieri regionale Igor Taruffi e Yuri Torri. “L’elenco di rappresentanti sindacali licenziati si allunga. Dopo Ferrara, Bologna e Modena, con Basell, Metalcastello e Electrondata, anche in provincia di Reggio Emilia, la Tecnogear di Cavriago, un’azienda non in crisi, decide di rompere la pace sindacale licenziando tre lavoratori senza preavviso, uno dei quali rsu della Fiom”, aggiungono i consiglieri.

Alla Basell e alla Metalcastello i dipendenti delegati mandati a casa sono gia” stati reintegrati e si aspetta che lo stesso accada anche nelle altre vicende, “ma intanto stiamo presentando una interrogazione in Regione per chiedere l’intervento della giunta a sostegno dei lavoratori licenziati”, fa sapere Sel. Proseguono Taruffi e Torri: “Ci preoccupa il continuo attacco a lavoratori e sindacati, l’arroganza delle imprese che credono di poter zittire e punire chi si occupa di diritti di tutti. E’ una strada che non puo’ continuare ad essere battuta”.

Regione e Governo, concludono i consiglieri regionali, “devono stigmatizzare pratiche medievali, che sembrano sempre piu’ prendere piede, e agire per impedire l’instaurarsi di un clima che e’ stato anche favorito da una legislazione in materia di lavoro che dai Governi degli ultimi anni, Berlusconi, Monti e Renzi, sembra essere in perfetta continuita’”.