Antimafia, Grillo: “Bindi convochi Delrio e Vecchi”

4 febbraio 2016 | 16:44
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Antimafia, Grillo: “Bindi convochi Delrio e Vecchi”

La replica della presidente: “Non decido io le convocazioni, non siamo un juke box”. Il M5S attacca di nuovo: “il vicesindaco di Delrio faceva festa con gli imputati di Aemilia”.

REGGIO EMILIA – “#BindiFaiIlTuoDovere e convoca Delrio in antimafia”. Lo scrive su twitter Beppe Grillo, che rimanda a un post sul suo blog. “Assecondando il Pd nella scelta di chiudere non uno ma tutti e due gli occhi (”bisogna verificare che non sia solo un caso giornalistico” e’ stata la risposta a proposito di Reggio Emilia), Bindi – attacca Grillo sul suo blog – ha completamente svilito l’importante ruolo di questa istituzione che fu la stessa di Pio La Torre e dalla quale – grazie alle cosiddette ”relazioni di minoranza” – i cittadini hanno cominciato a leggere nero su bianco la parola ”mafia” e apprendere il suo livello di penetrazione nelle istituzioni italiane”.

Ora il presidente dalla commissione, dice ancora Grillo, “ridia dignita’ all’istituzione che rappresenta, faccia si’ che l’antimafia si occupi veramente di lotta alla mafia e non diventi solamente il ”Bar dello Sport” del Pd come avvenuto nelle ultime settimane. Bindi convochi il ministro ed ex sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, l’attuale sindaco, Luca Vecchi, e sua moglie, Maria Sergio, dirigente all’urbanistica nominata proprio da Delrio. Quanto sta emergendo a proposito della presenza della ‘ndrangheta nella vita pubblica della citta’ emiliana e’ quanto meno inquietante”.

La replica della Bindi: “La convocazione di Delrio mi pare bizzarra”
Interpellata alla Camera, la presidente Rosy Bindi respinge la richiesta al mittente: “I parlamentari 5 stelle dovrebbero spiegare a Grillo che le audizioni in Antimafia non vengono decise dalla presidente, ma dall’ufficio di presidenza, che non decide all’unanimita’ ma secondo un criterio di logica. Non siamo mica un juke box, che metti la monetina e parte la canzone. La convocazione di Delrio mi sembra un po’ bizzarra, in ogni caso, i 5 stelle facciano la richiesta all’ufficio di presidenza e si vedra’…”.

Il Movimento 5 Stelle: il vicesindaco di Delrio faceva festa con gli imputati di Aemilia
Oltre a Beppe Grillo, il Movimento 5 stelle torna a chiedere che il ministro Graziano Delrio, gia’ sindaco di Reggio Emilia, sia ascoltato dalla commissione parlamentare antimafia sulle presunte infiltrazioni di ‘ndrangheta nella citta’ tricolore. Lo fa denunciando episodi “che se non sono rilevanti penalmente”, lo sono “politicamente ed eticamente nella loro gravita’”.

Nel mirino di Luigi Gaetti, vicepresidente della commissione Antimafia, finisce in particolare Liana Barbati (Idv), vicesindaco di Delrio e candidata in Regione nel listino per Vasco Errani, e’ stata poi capogruppo in viale Aldo Moro. “Il 24 marzo 2010 a pochi giorni dalle elezioni regionali il vicesindaco di Delrio, partecipando ad una party in discoteca organizzato dal giornale online Reggio 24 Ore si faceva fotografare a far festa con gli imprenditori cutresi dell’Aier, il presidente Antonio Rizzo (non indagato) ma anche il vicepresidente Antonio Gualtieri ed il direttore Antonio Palermo, a processo per Aemilia per i quali ieri l’accusa ha chiesto rispettivamente 18 e nove anni di carcere”, segnala Gaetti.

“Allora Gualtieri e Palermo non erano imputati ma politicamente la cosa era gia’ gravissima. Perche’ in quei giorni la stessa associazione Aier per voce di Gualtieri e Palermo chiedeva le dimissioni da presidente della Camera di commercio di Enrico Bini, impegnato nella lotta alle mafie”, aggiunge. Qualche mese piu’ tardi, a maggio, “Delrio si prodigo’ per costringere Bini a far pace con gli imprenditori calabresi di Aier. Un gesto che a Bini, oggi sindaco di Castelnuovo Monti non e’ mai andato giu’ e lo ha rivendicato in una intervista pochi giorni fa”, aggiunge ancora Gaetti.

“Lo stesso direttore del sito Reggio 24 Ore, nel 2009 durante le lezioni comunali parla il 19 maggio di incontri dell’oggi imputato Antonio Gualteri con Delrio ed una cena in pizzeria il 29 maggio di questi imprenditori cutresi con Delrio e Vecchi con tanto di torta intitolata ”il sindaco’”, continua Gaetti. “La stessa associazione sponsorizzo’ l”elezione di Delrio con uno spot sul Sole 24 Ore e Delrio si reco’ a Cutro per le elezioni 2009″, ricostruisce il vicepresidente dell’Antimafia.

Si tratta quindi di “episodi che se non sono rilevanti penalmente, lo sono politicamente ed eticamente nella loro gravita’. Dimostrano da una parte come queste persone oggi imputate in Aemilia fossero ben inserite nella politica locale e dall’altra parte hanno fanno emergere la totale sottovalutazione di Delrio, del suo vicensindaco Barbati i suoi assessori e del capogruppo Pd Vecchi (oggi sindaco) al problema infiltrazioni”.

Di questo “politicamente il Pd che ha permesso l’urbanizzazione selvaggia di Reggio negli ultimi 20 anni che ha favorito le mafie deve rendere conto alla citta’ e Delrio deve spiegare in antimafia insieme a tutti gli ex sindaci di Reggio. Non puo’ far finta di nulla”, conclude Gaetti.