Ue, Renzi: “L’Italia non si fa telecomandare”

16 gennaio 2016 | 17:52
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Ue, Renzi: “L’Italia non si fa telecomandare”

Il premier torna sullo scontro aperto dal presidente della Commissione Juncker. “L’Europa non può essere un’accozzaglia di regolamenti”

REGGIO EMILIA – “L’Italia deve farsi sentire e far capire, con la gentilezza che le è propria, che è finito il tempo in cui ci telecomandavano da fuori”. Lo ha ribadito il premier Matteo Renzi alla Reggia di Caserta.

Jean-Claude Juncker nei giorni scorsi ha attaccato personalmente il capo del governo italiano accusandolo di offendere le istituzioni europee. “In un momento in cui il mondo è attraversato da tensioni vi rendete conto se può essere normale fare polemiche assurde sul niente?”, ha detto Renzi durante la visita a Caserta.

“L’Europa non può essere solo un pacchetto di regole, è un grande ideale oppure non è. E’ il tentativo di fare questa parte del mondo un faro di civiltà e bellezza – ha proseguito il presidente del consiglio italiano, per poi contrattaccare su un tema già sollevato in passato: “L’Europa non è semplicemente un’accozzaglia di regolamenti. Noi li rispettiamo tutti e mettiamo il nostro onore per ridurre le procedure di infrazione e andare a testa alta. Diciamo con molta franchezza che l’Europa è innanzitutto identità, cultura e idealità. E’ finito il tempo in cui qualcuno immagina di telecomandarci da fuori, meritiamo rispetto”.

“Per ogni centesimo investito in sicurezza, un centesimo va investito in cultura: così si salva l’Europa, non con i discorsi sugli zero virgola”. “L’Europa – ha proseguito – si salva mettendo in piedi il principio per cui tutto ciò che serve per difendere il nostro paese e il nostro continente nel mondo deve essere fatto con investimenti nella difesa, ma ciò che ci fa diventare grandi è la bellezza, la cultura e l’educazione”.