Tosi: “Vecchi non può vietare piazza Martiri alla Destra”

11 gennaio 2016 | 16:36
Share0
Tosi: “Vecchi non può vietare piazza Martiri alla Destra”

Il sindaco di Verona: “Quell’area è forse di proprietà del PD?”. Il sindaco Vecchi: “Studi cosa fu la strage del 7 luglio ’60”

BRESCELLO (Reggio Emilia) – “Il diritto di manifestare, pacificamente, e’ sacrosanto. Come sacrosanta, a meno che non vi siano dei reali rischi per l’ordine pubblico, e’ la scelta del luogo. E dunque il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, non ha il diritto di vietare piazza Martiri del 7 luglio, dove per sabato prossimo la Destra ha organizzato la manifestazione ”Liberta’ e orgoglio della Destra reggiana contro 70 anni di potere di Sinistra”.

Il rischio e’ di limitare la democrazia”. Lo dichiara il sindaco di Verona e segretario di Fare Flavio Tosi. “Un sindaco non puo’ e non deve arrogarsi il diritto di stabilire dove o quando i cittadini possono riunirsi per far sentire, ripeto, pacificamente, la propria voce. Non vedo il motivo per il quale a Reggio Emilia la Destra non dovrebbe farlo in piazza Martiri. È forse di proprieta’ del Partito democratico? Vecchi, negando la piazza alla Destra, vuol forse sottolineare che chi non e’ allineato al suo partito ha meno diritti rispetto ad altri cittadini?”.

“Forse, il presidente del Consiglio – sottolinea Tosi – dovrebbe interessarsi in prima persona a quanto sta accadendo a Reggio Emilia, perche’ e’ inaudito che un sindaco possa tenere un simile comportamento”. Oltretutto, conclude Tosi, “a differenza di quanto si ostinano a sostenere alcuni esponenti della sinistra, la Destra di Reggio Emilia, che recentemente ha manifestato davanti alle sedi del Pd e della Caritas per esprimere il proprio dissenso nei confronti dello ius soli, non ha commesso alcuna violenza, a meno che non si considerino un pericolo per la comunita’ delle sagome di cartone tricolori”.

Il sindaco Vecchi: “Tosi studi cosa fu la strage del 7 luglio ’60”
A stretto giro di posta arriva la replica del sindaco Luca Vecchi: “La poca abitudine di alcune persone al confronto democratico si manifesta, come si evince chiaramente dalle reazioni di questi giorni, appena qualcuno che non la pensa come loro ha “l’ardire” di esprimere la propria opinione. Nessuno ha negato alla destra reggiana di fare una propria manifestazione, nondimeno non restiamo e non resteremo zitti quando si fanno a vario titolo elogi al fascismo o si imbastiscono difese d’ufficio di un personaggio indagato per i blitz notturni contro le sedi della Caritas, del Pd e di Prc assieme al Veneto Fronte Skinheads. Un consiglio a Flavio Tosi, dunque: risparmi il fiato, nessuno a Reggio Emilia ha bisogno delle sue banalità. Questa città ha pagato un tributo altissimo proprio alla riconquista della democrazia, per permettere che chiunque – anche lui – avesse diritto di espressione. Già che c’è potrebbe utilizzarlo meglio. Ad esempio, visto che mi pare gli manchino i fondamentali della storia contemporanea, potrebbe studiare cosa fu la strage del 7 luglio ’60, in cui morirono cinque giovani innocenti: Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Marino Serri, Afro Tondelli ed Emilio Reverberi. Altrimenti potrebbe dedicarsi a quella che dovrebbe essere l’occupazione principale di qualsiasi sindaco: pensare alla sua città. Flavio Tosi pensi ai problemi di Verona, dunque. Basta e avanza”.