Teatro Valli, Giuseppe Fiorello interpreta Modugno

9 gennaio 2016 | 12:10
Share0
Teatro Valli, Giuseppe Fiorello interpreta Modugno

Torna a grande richiesta, martedì e mercoledì, “Penso che un sogno così…”

REGGIO EMILIA – Dopo il grande successo della prima e della seconda edizione, torna a grande richiesta “Penso che un sogno così…” che sarà al Teatro Municipale Valli per la stagione di prosa martedì e mercoledì. Lo spettacolo che vede protagonista Giuseppe Fiorello, ha raggiunto importanti traguardi: sold out per la maggior parte delle date, tantissime le repliche, si sfiorano trecento serate, e la candidatura alla V edizione del Premio le maschere del teatro italiano, nella sezione miglior interprete di monologo.

“Salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili – così spiega lo spettacolo il protagonista, Giuseppe Fiorello – Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi”.

Con Giuseppe Fiorello sul palco Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma ad eseguire le musiche dal vivo. “Penso che un sogno così…  è uno show di parole, canzoni e naturalmente di musica dal vivo, concepito come «(…) un semplice omaggio personale e affettuoso – scrive Giuseppe Fiorello – ad un ragazzo del Sud che come me ha inseguito sogni e passioni, il cinema e la musica. Ma non sarà soltanto un viaggio nella vita di Mimì, sarà anche l’occasione per raccontare fatti, storie e personaggi di un tempo passato felice”.

Attore versatile, di elegante e intensa espressività, Giuseppe Fiorello giunge al teatro forte di impeccabili prove cinematografiche e televisive, che lo hanno visto collaborare con registi di primo livello: da Giuseppe Tornatore per Baarìa a Roberta Torre per Baci mai dati, dal Ferzan Ozpetek di Magnifica presenza a Vittorio Moroni in Se chiudo gli occhi non sono più qui.

Ad orchestrare una materia artistica e umana tanto ricca, è stato chiamato un regista di assoluta competenza e fantasia, attento ai linguaggi più contemporanei, come Giampiero Solari che alterna un’intensa attività teatrale a quella di autore e regista televisivo.