Statue coperte per Rohani, avviata indagine interna

27 gennaio 2016 | 18:19
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Statue coperte per Rohani, avviata indagine interna

Franceschini: “Ne’ io ne’ Renzi informati”. Rohani: “Statue? Vicenda giornalistica, Italia paese ospitale”. “Spero in rapporti pieni con Usa, ma spetta a loro. Dopo inverno sanzioni spero primavera”

REGGIO EMILIA – Diventa un giallo la copertura delle statue dei Musei capitolini, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani. Il ministro per i beni culturali, Dario Franceschini, la bolla come una “scelta incomprensibile”. “Penso – spiega –  che ci sarebbero stati facilmente altri modi per non andare contro alla sensibilità di un ospite straniero così importante. Non era informato né il presidente del Consiglio – conclude – né il sottoscritto di quella scelta di coprire le statue”.

E il segretario generale di Palazzo Chigi Paolo Aquilanti ha avviato un’indagine interna per poter accertare le responsabilità e fornire, con la massima sollecitudine, tutti i chiarimenti necessari relativi all’organizzazione presso i Musei Capitolini della visita in Italia del presidente iraniano Rohani. La Sovrintendenza capitolina ai beni culturali smentisce un suo ruolo nella decisione. “Dovete chiedere a Palazzo Chigi – dice – e la misura non è stata decisa da noi, è stata un’organizzazione di Palazzo Chigi non nostra”.

Il presidente iraniano Hassan Rohani spera in un futuro di poter fare un viaggio negli Stati Uniti, ricevendo un’accoglienza simile a quella avuta in Italia, ma “la chiave di rapporti senza tensioni tra gli Usa e l’Iran e a Washington e non a Teheran”. Lo ha detto in una conferenza stampa stamane a Roma, a conclusione della sua visita nella Capitale italiana. “Certi settori americani devono capire che l’era della sanzioni è finita”.

Gli Stati Uniti – ha auspicato – “devono guardare al futuro e non al passato”. “Anche oggi – ha spiegato Rohani – se gli investitori statunitensi vogliono lavorare in Iran, da parte nostra non vi è nessun problema. Come, del resto, siamo pronti a produzioni in comune con le aziende statunitensi”. Gli ostacoli, ha ribadito, sono però dall’altra parte dell’oceano. Al momento, è stata autorizzata l’esportazione iraniana di tappeti, pistacchi e altri prodotti tradizionali in America. Da parte loro, gli iraniani possono acquistare aerei statunitensi. Rohani ha sottolineato come però si possa fare molto di più, “speriamo che gli americani decidano meglio nel futuro”. “Sanno che i problemi della Regione non possono essere risolti senza l’aiuto dell’Iran”, ha concluso

La vicenda delle statue coperte “è una questione giornalistica. Non ci sono stati contatti a questo proposito. Posso dire solo che gli italiani sono molto ospitali, cercano di fare di tutto per mettere a proprio agio gli ospiti, e li ringrazio per questo”. Così il presidente iraniano Hassan Rohani rispondendo a una domanda dei giornalisti in conferenza stampa a Roma.

Con la fine delle sanzioni “abbiamo lasciato l’inverno de nostri rapporti, spero che andiamo verso la primavera”. Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani, a proposito delle prospettive economiche per il futuro, al termine della visita a Roma. E spero, ha aggiunto auspicando un maggiore collaborazione anche in campo produttivo, che arriveremo ad esportare prodotti comuni.