San Polo, re delle cyber truffe incastrato dai carabinieri

31 gennaio 2016 | 10:57
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San Polo, re delle cyber truffe incastrato dai carabinieri

Vendite fantasma online in tutta Italia con oltre 50 i colpi al navigato truffatore che colleziona un’altra denuncia per truffa nei confronti di una ventenne del paese a cui aveva venduto uno smartphone per 300 euro mai consegnato

SAN POLO (Reggio Emilia) – Un trentenne tarantino è stato denunciato per una truffa compiuta nei confronti di una ventenne di San Polo a cui ha venduto per 300 euro uno smartphone che, ovviamente, non ha mai spedito. Il trentenne si insidiava nei sita di compravendita online più cliccati vendendo di tutto (play station, aspirapolveri, accessori per macchine fotografiche, consolle PS4, qualsiasi modello di smartphone etcc).

Beni che, ovviamente, una volta incassata la caparra e spesso l’intero importo, non spediva. Quando poi veniva chiamato dal compratore raggirato prendeva tempo scaricando la responsabilità al corriere che diceva di aver denunciato.

Le sue armi erano numerosi nickname che associava agli annunci trappola con una mail su cui correva la trattativa e il numero della carta postepay dove faceva confluire i soldi e il numero del cellulare che lasciava ai “clienti” più diffidenti per rassicurali. Quando il numero di cellulare non bastava a rassicurarli, spediva via mail la copia dei propri documenti d’identità per rimarcare le sue buone intenzioni.

Quando la controparte lamentava la mancata spedizione di quanto acquistato, lui non si scomponeva ribaltando le responsabilità al corriere che poi minacciava di denunciare. La ventenne di San Polo, a quel punto, ha fatto denuncia ai carabinieri della stazione locale che, dopo una serie di riscontri tra l’account di posta elettronica, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio trappola, il numero del cellulare e quello della postepay dove erano stati versati i soldi, sono risaliti al trentenne tarantino.

I carabinieri sampolesi hanno appurato che l’uomo negli ultimi due anni ha compiuto oltre 50 analoghi colpi in tutt’Italia tanto da “guadagnarsi” l’appellativo di “re delle cyber truffe”.