Rifiuti, scoppia la “guerra” fra Reggio e Parma

5 gennaio 2016 | 15:08
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Rifiuti, scoppia la “guerra” fra Reggio e Parma

Di fronte all’ipotesi che, gia’ dal 2016, nell’inceneritore Iren di Ugozzolo finisca anche l’immondizia di Reggio (forse anche fino all’80% di indifferenziato) la citta’ ducale alza subito le barricate. L’assessore Folli: “I patti non erano questi”

REGGIO EMILIA – Nervi tesi e toni in crescendo tra Parma e Reggio Emilia in tema di rifiuti. Ad originare le frizioni tra le due citta’ “cugine” e’ la cosiddetta delibera sui flussi che la giunta regionale potrebbe approvare gia’ il prossimo 8 gennaio e sottoporre a breve all’Assemblea legislativa. Si tratta in pratica della mappa delle destinazioni di tutti i rifiuti indifferenziati in regione e dei relativi impianti in cui saranno smaltiti.

E cosi’, di fronte all’ipotesi che, gia’ dal 2016, nell’inceneritore Iren di Ugozzolo finisca anche l’immondizia di Reggio (forse anche fino all’80% di indifferenziato) la citta’ ducale alza subito le barricate. L’assessore all’Ambiente Gabriele Folli ricorda infatti che “a Parma consiglio comunale (all’unanimita’) ed assemblea dei sindaci della provincia si sono espressi chiaramente per il rispetto delle prescrizioni (a suo tempo stipulate con Iren per costruire l”impianto, ndr) che prevedono massimo 130.000 tonnellate e origine dei rifiuti dalla provincia di Parma”.

E anche Aldo Caffagnini, ambientalista del comitato “Gcr” rincara la dose: “La Befana, questa volta, porta carbone per tutti”, dice. E ancora: “Siamo consapevoli che i cittadini di Parma e provincia sono debitori nei confronti di Reggio Emilia, il cui inceneritore ha bruciato per molto tempo i loro rifiuti”.

“Ma, proprio per il tempo trascorso rispetto a quando furono costruiti i primi inceneritori nella nostra regione, insieme ai recenti studi sull’inquinamento, si dovrebbe aver compreso che l’alternativa all’incenerimento dei rifiuti e’ percorribile e auspicabile, per il bene della collettivita’ tutta, attuale e futura”.

Tra l’altro, afferma il comitato, “l’inceneritore di Parma ha chiuso il 2015 con una media di funzionamento che si e’ attestata all’84% della sua potenzialita’ complessiva. La linea 1 ha funzionato per 323 giorni, la linea 2 per 293 giorni. Erano previste 8 mila ore di attivita’ annua per ogni linea di incenerimento. La linea uno si e’ fermata a 7.752 ore con 42 giorni di inattivita’, mentre la seconda linea ha lavorato 7.032 ore con 72 giorni di fermo macchine. Nel 2014 la percentuale di attivita’ si era fermata al 70%”.

Dalla lettura di questi dati, commenta il Gcr, “sembra che l’inceneritore di Iren non risenta della raccolta differenziata porta a porta avviata del Comune di Parma, che ha ridotto in modo drastico i conferimenti”. E in ogni caso “non era forse prevedibile che costruire un impianto da 130.000 tonnellate di rifiuti, doppio rispetto alla necessita’ locale, avrebbe aperto le porte ai rifiuti da fuori?”, prosegue Caffagnini.

Ora “diventera’ operativo in queste ore il piano regionale di gestione dei rifiuti, che liberalizza la movimentazione dell’indifferenziato in tutta la regione e permettera’ di saturare l’impianto parmigiano anche con rifiuti da fuori provincia. Tutto il contrario di quanto recitava l’originario progetto e diversamente da cio’ che dichiarava chi, quel progetto, lo ha approvato”.

Il dito e’ quindi puntato contro la Provincia di Parma che, nel 2008, “ha pensato bene di regalarci (per modo di dire visto che il camino lo paghiamo in bolletta) un impianto che lega lo smaltimento dei rifiuti all’incenerimento per altri anni ancora, invece di percorrere altre strade piu’ virtuose, quelle della riduzione e del riciclo. Sono gli amministratori che hanno promesso tanto, mantenuto poco. Hanno promesso il calo delle tariffe ai livelli di Reggio e Piacenza non appena fosse stata accesa la macchina delle meraviglie, ma noi non abbiamo visto alcun calo delle tariffe”.

E infine “hanno promesso che i rifiuti bruciati a Ugozzolo sarebbero stati solo e soltanto prodotti a Parma, ma oggi sappiamo che era tutto un teatrino”. La delicata fase del sistema di gestione rifiuti sara’ infine gestita nel Consiglio d’ambito di Atersir da un nuovo rappresentate per Parma. Si tratta del sindaco di Mezzani Romeo Azzali, che ha sostituito l’ex assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani, dimessosi lo scorso 11 novembre. La sostituzione – come si legge in una delibera di Atersir – e’ avvenuta il 4 dicembre scorso (fonte Dire).