Novellara, scoperti laboratori cinesi abusivi e insicuri

14 gennaio 2016 | 16:21
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Novellara, scoperti laboratori cinesi abusivi e insicuri

Entrambi sono in Strada San Giovanni: in uno dei due sono stati scovati anche due clandestini

NOVELLARA (Reggio Emilia) – Ancora una volta, la polizia municipale della Bassa Reggiana, insieme all’ASL di Correggio – Servizio prevenzione infortuni sul lavoro e Servizio Igiene Pubblica – ha scoperto due laboratori cinesi operanti nel settore del tessile, non in regola con quanto stabilito dalle norme in materia di sicurezza e assicurazione sul lavoro.

Entrambi i laboratori si trovavano in strada San Giovanni a Novellara, all’interno di una casa colonica di proprietà di un novellarese affittata a cittadini di nazionalità cinese.

Nel primo laboratorio, regolarmente costituito, sono state individuate una serie di deficienze che rischiavano di mettere seriamente in pericolo l’incolumità dei lavoratori. La parte superiore di una ex stalla era stata adibita ad uso abitativo con stanze ricavate mediante la suddivisione dei locali con pareti in cartongesso. La caldaia del gas a metano per il riscaldamento era collocata in una stanza da letto, con grave pericolo per gli occupanti.

Gli ambienti a piano terra e anche quelli posti al primo piano versavano in condizioni igieniche pessime. Il laboratorio, dove erano presenti 15 macchinari per la lavorazione dei tessuti, era privo di riscaldamento e versava in precarie condizioni di sicurezza. In particolare si riscontrava la mancanza dell’uscita di sicurezza e l’impianto elettrico non risultava a norma.

Non diversa la situazione riscontrata nel secondo laboratorio, ricavato all’interno di un appartamento privato, dove erano state collocate 7 posizioni di lavoro. Anche qui le misure di sicurezza non risultavano rispettate, ma soprattutto l’attività risultava essere insediata abusivamente e la sua collocazione era sconosciuta agli uffici di Novellara.

A rendere più gravosa la posizione del proprietario, anche lui cinese, l’individuazione all’interno della struttura di due persone (un uomo ed una donna) clandestinamente presenti sul territorio nazionale. Nei loro confronti sono stati attuati i provvedimenti previsti dalla normativa sulla immigrazione ed entrambi sono stati sottoposti ai rilievi foto-dattiloscopici e quindi, attraverso gli Uffici della Questura di Reggio Emilia sottoposti al provvedimento di espulsione.

Nel contempo i tecnici dell’ASL hanno provveduto all’applicazione delle le sanzioni di competenza e la Polizia Municipale procederà con la contestazione degli illeciti di natura edilizia ed  amministrativa. Salgono ad 8 i laboratori gestiti da persone di nazionalità cinese ai quali è stata interdetta l’attività lavorativa da parte della Polizia Municipale della Bassa Reggiana negli ultimi mesi.