Kilis, un sorriso per i 100mila profughi siriani

2 gennaio 2016 | 18:44
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Kilis, un sorriso per i 100mila profughi siriani

Tre associazioni in missione sul confine turco-siriano per aiutare le famiglie che fuggono dalla guerra

REGGIO EMILIA – La missione “Smiling Christmas – Missione Siria Turchia Natale 2015” è un intervento umanitario sostenuto da tre associazioni:  “Speranza – Hope for children” , “Una mano per un Sorriso – For Children” e “Keep On Austria”. Nell’indifferenza del mondo, “Speranza-Hope For Children” ha voluto ancora una volta portare aiuti concreti ai bambini e alle famiglie siriane.

Una parte della missione si è svolta a Kilis una città turca a ridosso del confine siriano ad appena 50 chilometri da Aleppo. La città di Kilis conta 50.000 turchi e oggi ospita 100.000 siriani, una città che ha visto triplicare la sua popolazione negli ultimi due anni ed è qui che oggi ci sono i disagi maggiori per i profughi siriani in fuga dalla guerra.

Di questi 100.000 profughi 60.000 vivono in campi accoglienza organizzati e 40.000 nei sobborghi della città. Ormai la Turchia conta oltre 3.000.000 di profughi siriani un vero e proprio esodo che nessuno sarebbe in grado di gestire. Le famiglie siriane profughe vivono in condizioni disumane in garage, negozi sfitti o in posti di fortuna. Sopravvivono senza riscaldamento e privi di tutti i servizi di base. I bambini sono scalzi e infreddoliti.

Proprio qui i volontari di queste associazioni hanno passato il periodo natalizio e salutato il nuovo anno donando sorrisi e speranza. Feras Garabawy ci racconta: “La neve di Kilis del 31 dicembre ci ha fatto riflettere sulla fine di quest’anno e l’inizio di quello che verrà che speriamo possa portare ancora più sorrisi a tutti noi. E se pur con mani e piedi congelati il freddo non ci ha fatto arrestare fino a che la missione non fosse conclusa. Un Natale volto alla difesa dei diritti dei bambini profughi siriani”.

Diritto alle scarpe
Parte della missione a Kilis ha visto la realizzazione del progetto de “La Ragazza delle Scarpe” (Paola Viola) che da tre Natali porta scarpe ai bambini scalzi siriani tra Turchia e Siria. Anche questo Natale l’intervento si è svolto tra Kilis e il campo profughi di Bab al Salam in Siria fino ad arrivare alla piccola “Smiling School – La Scuola del sorriso” che si trova a Heuritain, Aleppo. Una scuola fondata per sostenere il diritto allo studio dei bambini siriani.

Diritto alla vita
Durante questa missione particolare attenzione è stata data all’attuazione del progetto: “Una mano per una Vita” mirato alla cura dei neonati profughi attraverso la consegna dei “Kit del Sorriso”, kit salva vita contenenti alimenti e accessori necessari per la sopravvivenza dei neonati.

Diritto a ricevere cure speciali
Uno dei progetti attuati dall’associazione a favore dei bambini siriani è rivolto in particolar modo alla difesa dei diritti dei bambini con disabilità o che si trovano in particolare difficoltà a causa della guerra. Molti i bambini soccorsi e le storie raccolte in questi giorni.

Francesca spiega come si è svolta la missione: “Questa missione vede l’avvio di una nuova metodologia di lavoro basata sulla volontà di avviare un aiuto mirato e intelligente per soddisfare i reali bisogni di ogni nucleo famigliare. Un aiuto discreto e dignitoso dove attraverso la visita di ogni famiglia abbiamo avuto la possibilità di renderci conto quali siano non solo le loro reali esigenze, ma anche le loro preferenze. Durante le visite è stato compilato un voucher che è servito per censire tutte le famiglie e che riportava i beni di cui la famiglia necessita. Ogni famiglia il giorno seguente alla nostra visita si è recata con il suo voucher in un negozio di alimentari selezionato da noi per ritirare il proprio dono natalizio”.

Paola aggiunge: “Ad ogni famiglia oltre il pacco alimentare è stato dato quello di cui aveva più bisogno: carbone per scaldarsi, pannolini, calzini, indumenti pesanti. Un aiuto dato in base alle nostre possibilità, ma sempre e comunque con il sorriso.”

I risultati del lavoro svolto a Kilis

110 famiglie visitate e sostenute da questa missione.
105 pacchi alimentari personalizzati per una spesa complessiva di 3000 euro
100 coperte per una spesa pari a 1000 euro
200 paia di stivaletti per una spesa pari a 1500 euro

Un rifornimento di pannolini per sostenere 4 bambini disabili per un mese per una spesa pari a 150 euro. 600 kg di carbone per una spesa pari a 250 euro. Per un totale di 5.900 euro.

Il campo profughi di Bab al Salam
La seconda parte di questa missione si svolgerà nei prossimi giorni grazie al lavoro del dottor Ali – medico responsabile della clinica pediatrica sostenuta da queste associazioni nel campo profughi di Bab al Salam in Siria. L’intervento al campo di Bab al Salam prevede la consegna di altri 300 paia di stivaletti di gomma per i piedini scalzi dei bambini del campo. La consegna di 100 coperte. Rifornimenti di legna e carbone per le famiglie del campo.

Questi sono tutti interventi necessari per aiutare queste famiglie a superare questo freddo inverno: il quinto inverno di guerra. Anche al campo sono stati stanziati 5.000 euro per l’acquisto di questi beni umanitari.