Iva, Bezzi (Cna): “Lo split payment va abolito”

15 gennaio 2016 | 09:18
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Iva, Bezzi (Cna): “Lo split payment va abolito”

Il direttore: “In undici mesi un gettito da sei miliardi. I tempi lunghi nei rimborsi dei crediti Iva mandano in crisi di liquidità le Pmi”

REGGIO EMILIA – “A quasi un anno dalla sua applicazione, gli ultimi dati ufficiali sull’Iva mettono pienamente in luce i danni e le distorsioni che lo split payment sta creando alla liquidità delle imprese, soprattutto quelle più piccole. Da gennaio a novembre 2015 lo split payment ha generato un gettito di 5 miliardi e 816 milioni di euro. Una cifra gigantesca che tuttavia è solo una frazione di quella che sarà raggiunta nel 2016, quando tutte le transazioni verso la Pubblica amministrazione saranno assoggettate. Parliamo di qualcosa che, secondo le nostre stime, sarà molto vicino ai 16 miliardi di euro”. Lo ha detto il direttore generale Cna, Fabio Bezzi.

Dal 1 gennaio 2015, infatti, la legge di stabilità ha reso applicabili nuove modalità di versamento dell’Iva per contrastare l’evasione, il reverse charge e lo split payment. Nel caso del reverse charge, chi riceve la prestazione è obbligatoriamente un’altra impresa che, oltre a versare quel tributo, può portarlo anche in detrazione, annullando completamente l’onere. Lo split payment, invece, riguarda esclusivamente le prestazioni effettuate nei confronti dello Stato, degli enti pubblici territoriali, delle università e delle camere di commercio, e la fattura viene emessa con l’indicazione dell’Iva che, tuttavia, dovrà essere versata dall’ente pubblico che riceve la prestazione.

“E’ scontato che l’80% di questa cifra  – ha proseguito Bezzi – dovrà essere restituita alle imprese, con le modalità della compensazione o attraverso il rimborso. Ma, come avevamo previsto un anno fa, considerati i tempi lunghi dei rimborsi della PA nonostante gli obblighi assunti con l’Europa, questo meccanismo determina una situazione di strutturale credito IVA”.

Inoltre, per utilizzare o per ottenere il rimborso del credito Iva maturato l’impresa deve pagare un professionista per il visto di conformità nella dichiarazione Iva; in sostanza, se da un lato si vogliono incrementare i soggetti che vantano crediti Iva, dall’altro questi ultimi vengono obbligati a oneri amministrativi anche pesanti per ottenere indietro quanto è loro dovuto.

“Come abbiamo denunciato più volte – ha concluso il direttore Cna – quest’anticipazione obbligata dell’Iva non ha senso, ha solo il risultato certo di mandare le imprese in crisi di liquidità e di incrementarne le difficoltà. C’è una sola cosa da fare per disinnescare questa mina: abolire subito lo split payment”.