In carcere si gela: temperature a 11-14 gradi

11 gennaio 2016 | 18:34
Share0
In carcere si gela: temperature a 11-14 gradi

L’Ausl conferma che i detenuti patiscono il freddo. Da 11 a 13 gradi nelle celle delle donne e fra i 14-15 nelle celle degli uomini

REGGIO EMILIA – Detenuti al freddo nel carcere di Reggio Emilia. La conferma arriva dai tecnici dell’Ausl reggiana, che il 21 dicembre scorso hanno visitato la struttura, in una relazione che parla di temperature “molto al di sotto della percezione di benessere termico”.

Il disagio era stato appurato, gia’ a novembre scorso, anche dalla garante regionale delle persone private della liberta’ personale Desi Bruno. La situazione risulta difficile in particolare nelle celle della sezione femminile, dove si sono rilevate temperature tra gli 11,1 e i 13,4 gradi, con risultati poco migliori per gli uomini, nei cui spazi si sono registrati tra i 14,5 e i 15,8 gradi.

Tutto cio’ in un periodo che risulta essere eccezionale e piu’ mite rispetto alla stagione invernale. Secondo quanto rilevato dall’Azienda sanitaria, i termosifoni vengono accesi solo due volte al giorno per un tempo massimo di un’ora, alle 6 e alle 16, mentre di notte risultano freddi. E gia’ mesi fa la garante aveva parlato di “detenute costrette a coprirsi a strati con piu’ coperte e a soggiornare in una unica saletta dove viene acceso un piccolo calorifero a corrente elettrica, abbracciate alle borse dell’acqua calda”, e quindi “allo stremo della sopportazione e preoccupate per la rigidita’ della temperatura esterna che ancora deve arrivare”.

Per questo l’Ausl chiedera’ ai ministeri ed enti competenti un “celere ripristino delle migliori condizioni microclimatiche, con particolare cura rivolta alla tutela delle salute delle persone sottoposte a limitazione della liberta” personale, in particolare per le donne”.

Inoltre verranno suggerite, scrivono ancora i tecnici dell’Ausl, anche verifiche con termotecnici per la valutazione di interventi necessari per poter garantire idoneo confort termico sia per i detenuti che per il personale penitenziario. Bruno, riconoscendo ai servizi tecnici dell’Ausl “tempestivita’ e precisione di intervento”, auspica che “quanto prima vengano garantite le condizioni minime di vivibilita’ all’interno delle celle e delle aree comuni, preludio di un intervento strutturale definitivo e risolutivo”.