Il racket del carrello: se lo vuoi devi pagare un euro agli immigrati

18 gennaio 2016 | 15:43
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Il racket del carrello: se lo vuoi devi pagare un euro agli immigrati

I lucchetti portamonete sono stati manomessi per costringere i clienti a comprare da loro, al prezzo di un euro, un tondino su misura per sbloccarli

REGGIO EMILIA – Lucchetti portamonete dei carrelli manomessi dagli immigrati per costringere i clienti a comprare da loro, al prezzo di un euro, un tondino su misura per sbloccarlo. Succede all’Obi di Reggio Emilia. Finora gli extracomunitari si erano limitati a chiedere ai clienti fuori da supermercati se potevano riportare loro il carrello e prendersi l’euro.

Ora siamo ad un passaggio ulteriore. Forse perché nessuno glielo lasciava più, si sono messi a manometterli. A quanto pare, inoltre, il personale dell’Obi avrebbe segnalato la cosa alle forze dell’ordine, ma nessuno, finora, sarebbe intervenuto.

“Ci è stato segnalato un caso di abusivismo piuttosto grave che vogliamo stigmatizzare”, dice Donatella Prampolini Manzini, presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia Reggio Emilia.

“L’episodio riguarda il parcheggio di una nota catena di bricolage di Reggio Emilia dove chi intende prendere un carrello non riesce a incastrarci alcuna moneta perché tutti i lucchetti portamonete sono stati manomessi. Arriva il parcheggiatore abusivo che offre un tondino di ferro fatto su misura e si fa dare l’euro del carrello. Col tondino che l’abusivo fornisce al cliente il carrello finalmente si sblocca”.

“Segnalata la cosa al box assistenza clienti all’interno del punto vendita – continua Donatella Prampolini Manzini – gli addetti, cortesi ma costernati, avrebbero risposto di essere perfettamente informati e di avere anche segnalato la situazione alle autorità, ma nulla è stato fatto”.

“Boicottare il punto vendita per questo grave abuso è sicuramente una strada sbagliata e ingiusta nei confronti degli addetti e dell’azienda – sottolinea Donatella Prampolini Manzini – che svolgono regolarmente il proprio lavoro. La cosa necessaria sarebbe invece che le istituzioni si facessero carico di stroncare il racket di questi e di tutti gli altri parcheggiatori e venditori abusivi che ha vita troppo facile nella nostra provincia. Siamo ormai di fronte al dilagare di un fenomeno che assume forme sempre diverse con un unico denominatore comune: generare fatturato sommerso a favore delle organizzazioni criminali dalle quali è controllato”.