Cna contro monopolio manutenzione impianti

26 gennaio 2016 | 15:13
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Cna contro monopolio manutenzione impianti

L’associazione ha presentato un emendamento al disegno di legge “Concorrenza” che, di fatto, consentirebbe la rottura del monopolio nei mercati energetici, a favore dei piccoli artigiani

REGGIO EMILIA – I soggetti che gestiscono le infrastrutture strategiche nel settore dell’energia, non possono avere anche l’esclusiva delle attivita’ cosiddette “post contatore”, che riguardano l’accertamento della sicurezza degli impianti degli utenti. E’ questo il presupposto su cui si basa l’emendamento presentato da Cna al disegno di legge “Concorrenza” che, di fatto, consentirebbe la rottura del monpolio nei mercati energetici”, a favore dei piccoli artigiani.

“Cna ha chiesto piu’ volte al governo di adottare le opportune iniziative normative per eliminare le barriere alla concorrenza nei mercati energetici – spiega Orazio Russotto, presidente provinciale di Cna installazione impianti – prevedendo forme di separazione proprietaria tra le diverse attivita’ della filiera energetica, ed in particolare tra le imprese che gestiscono attivita’ in regime di monopolio tecnico e le piccole imprese che svolgono attivita’ in regime di libera concorrenza con particolare riferimento ai servizi post contatore”.

Una delle barriere che ha fortemente ostacolato lo sviluppo della concorrenza nei mercati energetici, aggiunge, “e’ infatti la mancata attuazione di un’effettiva separazione tra i soggetti che svolgono contestualmente piu” attivita’ della filiera energetica”. In particolare “gli operatori che gestiscono monopoli tecnici come distribuzione e misura, detengono infatti elementi informativi e conoscitivi derivanti dall’attivita’ svolta in concessione che utilizzano per operare nelle attivita’ a valle della filiera energetica, escludendo dal mercato le imprese concorrenti, in particolar modo quelle artigiane e di piccola dimensione”.

Per questo, conclude, ben venga l’emendamento per il quale si spera un ok “bipartisan in modo da garantire, non solo a parole, i diritti delle piccole imprese”.