Confcooperative, Spaggiari presidente lavoro e servizi

28 gennaio 2016 | 19:24
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Confcooperative, Spaggiari presidente lavoro e servizi

Il comparto più rilevante di Confcooperative, con 160 imprese e quasi 13.000 occupati

REGGIO EMILIA – Stefano Spaggiari, 55 anni, presidente della Cooperativa Servizi Logistici, e da vent’anni esponente di spicco di uno dei comparti a più alta densità di occupati nell’ambito del sistema imprenditoriale rappresentato dalla centrale cooperativa, è il nuovo presidente del Settore Lavoro e Servizi di Confcooperative.

L’elezione di Spaggiari, chiamato all’incarico all’unanimità, è avvenuta nell’ambito dell’Assemblea delle cooperative di lavoro e servizi di Confcooperative,  che ha avuto per protagonisti i rappresentanti delle 160 imprese che aderiscono all’organizzazione nell’ambito dei comparti delle costruzioni, servizi alle imprese, terziario avanzato, consumo-distribuzione e industria.

Nell’ambito del Consiglio di settore, Spaggiari sarà affiancato da Erman Bolzoni e Fiorenzo Prati (costruzioni), Michela Aguzzoli (servizi alle imprese), Roberto D’Autilio (Information Thecnology) e Anna Piacentini (consulenze d’impresa).
Con 12.893 occupati, il settore ora presieduto da Spaggiari rappresenta, come si è detto, l’ambito nel quale si concentra il maggior numero di lavoratori (in massima parte soci-lavoratori) delle imprese di Confcooperative (complessivamente 16.446).
“Un comparto – spiega Spaggiari – particolarmente diversificato e vitale, ma che più di altri sta pagando i costi di elementi distorsivi che vanno ben oltre le difficoltà determinate dalla crisi economica di questi anni”.

“Proprio qui – prosegue Stefano Spaggiari – si registrano, infatti, alterazioni della concorrenza legate a forme di dumping contrattuale, presenza di cooperative spurie e meccanismi di gara che continuano a penalizzare fortemente tutte le imprese che operano nella piena regolarità e i cui soci-lavoratori sono stati costretti, in diversi casi, a ricorrere allo stato di crisi per salvaguardare l’occupazione”.

“Una situazione – prosegue Spaggiari – che la cooperazione ha affrontato responsabilmente sulla base di una mutualità interna ben radicata, ma che ormai è divenuta intollerabile e richiede non solo azioni incisive da parte degli organi di controllo sulla regolarità del lavoro, ma anche un nuovo e più forte patto a salvaguardia dignità delle imprese cooperative e di quell’occupazione che hanno saputo generare e mantenere anche in questi anni”.

Un’occupazione, peraltro, che registra un’altissima presenza femminile (10.757 donne contro 2.060 uomini) e di giovani tra i 18 e i 29 anni (quasi 800 unità).

“Il futuro del comparto – conclude Spaggiari – si giocherà in modo rilevante proprio sulla regolarità del lavoro e sul ripristino di condizioni di corretta competizione tra imprese, che rappresentano anche il presupposto per assicurare migliori prospettive a tanti giovani che stanno inserendosi nei segmenti di mercato tecnologicamente più evoluti e a tanta parte di quei lavoratori che per condizioni sociali e di professionalizzazione hanno trovato in tante cooperative uno sbocco altrimenti molto difficile; sul piano interno, contemporaneamente, i prossimi anni saranno segnati da rilevanti processi di integrazione fra imprese, superando così un eccesso di frammentazione di esperienze e competenze che non può e non deve divenire un limite alla competitività”.