Caso Corghi, il M5S: “Provvedimenti su delocalizzazioni”

5 gennaio 2016 | 19:05
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Caso Corghi, il M5S: “Provvedimenti su delocalizzazioni”

Spadoni e Pernarella presentano un’interrogazione in Parlamento e un ordine del giorno in consiglio comunale a Correggio

REGGIO EMILIA – “Servono provvedimenti urgenti per far fronte al drammatico caso di delocalizzazione e dei continui licenziamenti che avvengono su tutto il suolo nazionale da parte delle aziende italiane: sono troppe le imprese italiane che, per essere concorrenziali, seguono strategie di trasferimento all’estero delle fasi del processo produttivo”, afferma la parlamentare M5S Maria Edera Spadoni.

E’ il caso della Corghi di Correggio: l’azienda annunciato un calo di produzione nel 2016 e ha minacciato la delocalizzazione di alcuni reparti in Croazia. “A fine novembre l’azienda infatti ha dichiarato – continua il consigliere comunale M5S di Correggio Mauro Pernarella –  di avere un calo di ordinativi sul 2016 e non potendo utilizzare alcun ammortizzatore sociale ha aperto una procedura di mobilità per 54 licenziamenti”.

Alla Corghi Spa Gruppo Nexion (azienda leader mondiale del settore attrezzature per gommisti con 484 addetti) nei 3 stabilimenti di Correggio, la Fiom assieme alla RSU ha raggiunto un importante accordo di salvaguardia dell’occupazione attraverso il contratto di solidarietà e la conversione della mobilità unilaterale in mobilità volontaria incentivata. Ricordiamo che alla Corghi la proprietà aveva previsto la mobilità, non volontaria, per ben 54 lavoratori.

Abbiamo seguito passo passo gli sviluppi della vicenda, il tavolo di trattativa che l’azienda ha aperto con le organizzazioni sindacali. Siamo d’accordo con Fim quando afferma che “Corghi è un’azienda che chiuderà quest’anno con un fatturato record e che quindi deve sentire ancor più sua l’esigenza di agire fino in fondo la propria responsabilità sociale d’impresa nei confronti di tutti i lavoratori ed in particolare di quelli con ridotta capacità lavorativa”.

La parlamentare M5S Maria Edera Spadoni – che sta predisponendo in Parlamento un’interrogazione su questa vicenda – afferma che “è inammissibile che si debbano licenziare dei lavoratori solamente in base ad un’ipotesi di un calo di produzione per l’anno 2016: questa scelta non è dettata da comprovate difficoltà produttive, di mercato e di bilancio ma sembra piuttosto rispondere a logiche di profitto”.

La Corghi inoltre dichiara che se nell’anno di vigenza del contratto di solidarietà non si giungerà a quota 54 esuberi, procederà con un’altra procedura di licenziamento collettivo. Sempre secondo la Fim “per i numeri dichiarati dall’azienda in sede di trattativa tecnica crediamo che non ci siano i 54 esuberi dichiarati”.

“Il M5S si schiera contro questa scelta che metterebbe a repentaglio il destino di tante famiglie e che vanificherebbe anni di impegno lavorativo sul nostro territorio. Per questo predisporrò un ordine del giorno in consiglio comunale. La maggioranza Pd si deciderà ad impegnarsi concretamente e a votare favorevolmente l’odg del M5S?” si chiede il consigliere comunale Mauro Pernarella.

“Il M5S da sempre punta sul rafforzamento delle imprese italiane e ribadisce quanto sia fondamentale lavorare su un piano che rappresenti una crescita dell’industria: al contempo però è indispensabile garantire i diritti di tutti i lavoratori. Il governo dovrà rispondere mia interrogazione e presentare una soluzione concreta”, conclude la parlamentare Spadoni.