Camera di commercio, Cgil e Cisl: “A rischio sede e 20 persone”

26 gennaio 2016 | 15:02
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Camera di commercio, Cgil e Cisl: “A rischio sede e 20 persone”

I sindacati si appellano ai parlamentari contro le misure del governo che vogliono accorpare Reggio con Piacenza

REGGIO EMILIA – Fermare i tagli alla Camera di commercio e l’unificazione con Piacenza. E’ l’appello rivolto oggi ai parlamentari reggiani dai sindacati della Funzione pubblica di Cgil e Cisl e dalle Rsu dell’ente, in vista dell’approvazione del decreto legislativo del Consiglio dei ministri sul riordino del sistema camerale previsto nei prossimi giorni.

Un provvedimento che, “modificato senza alcuna condivisione e in contrasto con la legge delega”, prevede uno svuotamento delle funzioni dell’ente e un taglio del personale tra le 15 e le 20 unita’ sugli 80 dipendenti attualmente in servizio. Contro queste misure, come avvenuto in tutta Italia, anche i sindacati reggiani hanno proclamato venerdi’ scorso lo stato di agitazione.

“Continuano gli interventi sulla Pubblica amministrazione fatti in modo disarticolato, senza costruire percorsi che portino ad un vero cambiamento ed efficientamento della stessa”, commentano a Rsu Salvatore Coda (Fp-Cgil) e Davide Battini (Cisl-Fp), rimarcando che “il solo accorpamento non sempre porta a quei risparmi desiderati, inoltre spesso colpisce strutture che sono gia’ virtuose, come la Camera di Commercio di Reggio Emilia”.

Infatti “alcuni enti si troveranno in futuro a dover dividere le proprie risorse con strutture che ne portano sul proprio territorio ben meno, cosi’ come sarebbe nel caso dell’accorpamento con Piacenza. Inoltre Reggio Emilia rischia di perdere la sede con tutte le ulteriori conseguenze”.

Cgil e Cisl ricordano il sostegno della Camera di commercio alle imprese locali che solo nel 2015, nonostante il taglio del diritto camerale, vede un investimento di sei milioni di euro: 1,8 per l’innovazione tecnologica; 700.000 euro a ricerca e sviluppo; 850.000 al credito alle imprese; 300.000 alle start up; 200.000 euro all’attrazione di investimenti sul territorio. Inoltre l’adesione ai bandi promossi dalla Cciaa anche per il 2015 prova l’apprezzamento delle imprese reggiane per questi strumenti: in 51 si sono avvalse dei finanziamenti per l’avvio della propria attivita”.

Rispetto l’internazionalizzazione, infine, un milione di euro e’ stato stanziato per far partecipare le imprese a fiere all’estero e quest”anno 450.000 euro sono serviti a sostenere le imprese reggiane impegnate ad Expo, coinvolgendone ben 107 del settore enogastronomico, un terzo di quelle emiliano-romagnole.

“Sono numeri il cui merito va anche in parte al lavoro di noi dipendenti della Camera di commercio ora colpiti da questo decreto. Ancor piu’ grave e’ quanto venga minato il tessuto imprenditoriale di Reggio Emilia, privato di misure a incentivo dell’imprenditorialita’ stessa”, spiegano le Rsu aziendali. Per questo “con un appello ci siamo rivolti ai parlamentari reggiani, affinche’ si mobilitino per la tutela di una parte vitale del nostro sistema imprenditoriale”.

I lavoratori della Cciaa reggiana manifestano “indignazione per l’assurdo spreco di competenze e capacita’ operative cui la riforma condurrebbe” ed esprimono “preoccupazione” per il loro destino. Ma non intendono subire passivamente “questa iniziativa del governo che sconfessa quanto previsto nella legge delega”. Nei prossimi giorni scatteranno quindi “iniziative di informazione per la cittadinanza e di protesta contro il governo” (Fonte Dire).