Assaltato resort a Hurghada, l’ombra dell’Isis

9 gennaio 2016 | 17:51
Share0
Assaltato resort a Hurghada, l’ombra dell’Isis

Tre uomini armati arrivati dal mare, uno aveva la cintura esplosiva. Urlavano ‘Allah Akbar’ ed avevano la bandiera dell’Isis. Feriti un danese e un tedesco

REGGIO EMILIA – Solo con armi da taglio secondo il ministero dell’Interno, o addirittura con cinture esplosive portate da jihadisti dell’Isis con tanto di bandiera nera come sostengono diversi media: comunque sia andata, il turismo egiziano è stato di nuovo colpito dal terrorismo.

L’obiettivo stavolta è stato un hotel di Hurghada, la perla balneare egiziana sulla costa continentale del Mar rosso, e il bilancio fornito in serata dalle autorità è di tre turisti feriti e ricoverati. Sul fronte degli attentatori, si contano un morto e un ferito grave. Secondo testimoni citati anche da un autorevole media, i due durante l’attacco hanno gridato “Allah è grande” e avevano una bandiera dell’Isis.

I tre turisti feriti sono una coppia di anziani austriaci e un giovane svedese. Come riferisce un responsabile dell’ospedale dove sono ricoverati, si conferma che le loro ferite sono leggere e le condizioni stabili. Gli austriaci, di 72 anni, si chiamano Renata and Wilhelm Weisslein mentre lo svedese (27) è Sammie Olovsson e hanno riportato ferite solo “superficiali”, ha precisato il responsabile.

Il turismo egiziano – la cui immagine il governo Sisi sta disperatamente cercando di tutelare dopo l’abbattimento a ottobre dell’aereo russo con un bilancio di 224 morti- torna dunque ad essere al centro di notizie allarmanti. Proprio stamattina il network di propaganda dell’Isis Amaq News aveva rivendicato gli spari di ieri contro un bus di turisti israeliani nei pressi delle Piramidi a Giza. E oggi il ministro del Turismo egiziano Hisham Zaazou sarà a Hurghada per visitare i turisti feriti. Già in flessione a 7,2 miliardi di dollari rispetto ai picchi pre-rivoluzione (12,5 miliardi) del 2010, i proventi del settore turistico egiziano dovrebbero diminuire nel 2015 del 10%, aveva previsto il mese scorso lo stesso Zaazou. Solo a causa dell’attentato di Sharm, il paese sta andando incontro a perdite da 240 milioni di euro al mese, aveva notato il ministro.