Turchia, nuovo naufragio con 19 morti: ci sono sei bambini

24 dicembre 2015 | 14:45
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Turchia, nuovo naufragio con 19 morti: ci sono sei bambini

Guardia costiera, 12 dispersi al largo di Izmir, nell’Egeo. Il papà di Aylan lancia appello di Natale dalla tv inglese: “Aprite le porte ai siriani”

REGGIO EMILIA – Nuova tragedia del mare al largo della Turchia: 19 migranti, tra cui sei bambini, sono affogati nel naufragio di una barca al largo di Izmir, nell’Egeo. Altre 21 persone sono state tratte in salvo mentre sono ancora in corso le ricerche di possibili sopravvissuti.

Solo quest’anno, secondo dati recenti, hanno contato quasi 3.700 vittime nel Mediterraneo. Ieri una barca di plastica con 25 persone a bordo proveniente dalla Turchia è naufragata al largo delle isole greche: 13 persone sono affogate e tra loro anche sette bambini. Sette altri piccoli ‘Aylan’.

In tema di migrazione, “l’Europa sta facendo troppo poco. Non ci può essere priorità più grande dei bambini”. Lo dice Save the children che racconta attraverso i disegni di cinque noti illustratori, le storie dei minori migranti, la loro fuga e il loro viaggio verso l’Europa.

“Nonostante l’aiuto di molti paesi, l’Europa sta facendo troppo poco per proteggere e aiutare i più vulnerabili e fermare i naufragi di intere famiglie poco lontani dalle nostre coste. Questo è un test per il nostro modello di Europa”, afferma Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa dell’ organizzazione in relazione all’ennesimo naufragio al largo delle coste dell’isola greca  di Farmakonisi in cui avrebbero perso la vita cinque bambini.

Secondo Save the Children, il 25,5% dei migranti e rifugiati giunti in Europa quest’anno sono minori, per un totale di 256.404. “Alcune strutture di accoglienza, in particolare alle frontiere, non sono in grado di provvedere adeguatamente ai bisogni primari come il cibo, l’acqua e l’assistenza sanitaria e la situazione peggiorerà con l’inizio dell’inverno, soprattutto per i bambini che sono i più vulnerabili e a rischio di sfruttamento, abuso, violenza e tratta”, sottolinea Milano.

Save the Children ha fra l’altro aperto di recente il primo Spazio a Misura di Bambino anche in Germania, presso l’aeroporto di Tempelhof a Berlino, che sta ospitando più di 2000 rifugiati, il 40% dei quali sono bambini. Attraverso il lavoro di cinque noti illustratori (George Butler, Falklands War Artist Linda Kitson, David Foldvari e Toby Morison), l’organizzazione raccontato i pericolosi viaggi intrapresi dalle migliaia di profughi. Save the Children vede poi “con preoccupazione” la recente proposta della Commissione europea di detenzione fino a 18 mesi per i migranti.

Il messaggio del padre di Aylan
Parlerà prima del tradizionale discorso di Natale della Regina. Per lanciare, dalla tv inglese Channel4, il suo appello al mondo: “aprite le porte ai siriani” perchè non “siano più umiliati”. Il papà di Aylan, il piccolo trovato morto sulla spiaggia di Bodrum e diventato il simbolo mondiale della tragedia dei migranti, spiegherà – secondo quanto anticipato – che “abbiamo paura per i nostri figli e per il nostro onore. Ci sono i barili bomba, le esplosioni e anche il Daesh (l’Isis). Abbiamo centinaia di migliaia di problemi”, insistera’ invocando aiuto e solidarieta’. Quanto meno per chi e’ ancora vivo. E ricorderà – mentre anche oggi si registra l’ennesimo tragico naufragio e altre piccole vite stroncate nelle acque dell’Egeo – quel suo bambino, insieme al fratellino e alla mamma che è riuscito a seppellire nella sua terra.

“Sono felice” di questo, dirà Alan Kurdi che ha ormai rinunciato a emigrare e ha trovato asilo a Erbil, fra i curdi dell’Iraq. Ma il suo appello riguardera’ tutti i connazionali: “aprite le porte” ai profughi della Siria affinche’ non si “sentano piu’ umiliati: in questo momento dell’anno – dirà nel giorno simbolo della cristianità – vorrei chiedere a tutti voi di pensare al dolore dei padri, delle madri, dei bambini che cercano pace e sicurezza. Noi chiediamo un po’ di compassione”.