Spagna, Psoe e Podemos non voteranno investitura Rajoy

21 dicembre 2015 | 18:40
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Spagna, Psoe e Podemos non voteranno investitura Rajoy

Per la Spagna dopo la svolta delle elezioni di ieri “è tempo di compromesso storico”, ha detto Pablo Iglesias

REGGIO EMILIA – Per la Spagna dopo la svolta delle elezioni “è tempo di compromesso storico”, ha detto Pablo Iglesias. “E’ l’ora degli statisti”, ha aggiunto il leader di Podemos, precisando che bisogna aprire un “processo di transizione che porti a un compromesso storico nel nostro paese”.  Iglesias ha chiesto una riforma della costituzione su 5 punti: legge elettorale proporzionale, ‘blindare’ i diritti sociali, garantire il ‘diritto di decidere’ e un referendum sulla indipendenza della Catalogna, l’indipendenza della giustizia, e la fine delle ‘porte giratorie’ fra politica e grandi imprese.

Il leader dei post-indignados, che hanno fatto irruzione in parlamento ieri con 69 seggi su 350 diventando la terza forza politica del paese dopo Pp e Psoe, ha detto però che Podemos si opporrà a un possibile governo guidato dal premier uscente Mariano Rajoy. Iglesias ha accusato dirigenti del Psoe di voler consentire a Rajoy di restare al potere. Il leader dei ‘viola’ ha sottolineato che il Psoe ha perso sei milioni di voti rispetto al suo migliore risultato, nel 2008 con José Luis Zapatero, e che il Pp ha registrato il peggiore risultato dal 1989. Iglesias ha anche affermato che Podemos è pronto ad affrontare elezioni anticipate se la situazione politica rimarrà bloccata. “Se si torna a votare, ha affermato, possiamo essere molto ottimisti”.

Neanche il Psoe di Pedro Sanchez, arrivato secondo alle politiche spagnole, appoggerà l’investitura a capo del governo del premier uscente Mariano Rajoy, ha detto il segretario all’organizzazione Cesar Luena. Sanchez, ha aggiunto, sarà candidato alla rielezione al prossimo congresso Psoe previsto per la primavera 2016. Il problema oggi è che dopo 40 anni di stabilità politica granitica garantita da un sistema bipolare Pp-Psoe, la Spagna del ‘nuovo’, con l’irruzione in parlamento di decine di deputati di Podemos e di Ciudadanos, rischia di entrare in una fase di forti turbolenze politiche dopo le elezioni legislative, vinte ma senza maggioranza dal premier popolare uscente Mariano Rajoy, che si è detto pronto a governare di nuovo.

Dopo lo spoglio del 99% delle schede il Pp ottiene il 28,7% dei voti e 122 seggi su 350 nel nuovo Congresso di Madrid. Perde 64 deputati e la maggioranza assoluta rispetto alla legislatura uscente. Il Psoe di Pedro Sachez arriva secondo con il 22,1% e 91 deputati. Ne perde 20 ma riesce a evitare l’umiliante sorpasso di Podemos grazie soprattutto alla buona tenuta in Andalusia.

Il partito post-indignado di Pablo Iglesias, dopo una spettacolare rimonta negli ultimi giorni di campagna, registra un successo storico e sbarca in parlamento con 69 deputati, vincendo in Catalogna e nel Paese Basco. Quarto con il 13,9% e 40 deputati si piazza l’altro partito anti-casta, il centrista Ciudadanos di Albert Rivera, crollato nelle ultime due settimane.