Provincia, personale dimezzato senza esuberi

18 dicembre 2015 | 17:12
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Provincia, personale dimezzato senza esuberi

Il presidente Manghi: โ€œSono contento, il nostro futuro รจ essere un ente coordinatoreโ€

REGGIO EMILIA โ€“ Cala il personale della Provincia di Reggio Emilia i cui dipendenti, dai 350 registrati a ottobre dellโ€™anno scorso (erano 391 nel 2013 e 374 nel 2014) scenderanno con lโ€™anno nuovo a circa 190 per effetto della riforma Delrio. Ci saranno infatti 106 trasferimenti alla Regione (un terzo dei quali verraโ€™ peroโ€™ ri-assegnato alla Provincia per deleghe ri-attribuite a Palazzo Allende), 16 andranno in mobilitaโ€™ (12 verso Comuni e Unioni e quattro verso i Tribunali di Reggio Emilia e Napoli), altri 16 (sui 33 totali nel biennio) in pre-pensionamento.

Infine i 55 addetti dei Centri per lโ€™impiego dovrebbero passare a unโ€™Agenzia regionale o nazionale (fino a quando non verraโ€™ chiarito, rimarranno ovviamente in carico alla Provincia). Ridotti drasticamente anche i dirigenti, passati da 11 a tre. Sono alcuni dei numeri sullโ€ente, illustrati questa mattina dal presidente Giammaria Manghi nel bilancio di fine anno delle attivitaโ€™.

Ma sul personale, โ€œil numero piuโ€™ importante eโ€™ lo zero che riempie la casella degli esuberi, percheโ€™ questa era la mia piuโ€™ grande preoccupazione nel momento in cui ho assunto questo incaricoโ€, sottolinea Manghi, esprimendo โ€œlโ€™altrettanto grande soddisfazione con cui oggi posso dire che nessuno ha perso il posto di lavoro, un risultato che non era affatto scontatoโ€.

Passando ai risparmi economici, oltre al dimezzamento della spesa complessiva per il personale (-7,5 milioni) e, ovviamente, allโ€™azzeramento delle indennitaโ€™ a presidente e consiglieri che con la riforma Delrio lavorano gratuitamente, altri significativi risparmi sono stati ottenuti grazie alla razionalizzazione delle sedi e alla diminuzione delle partecipazioni, passate da 16 a 10. Lโ€™attivitaโ€™ istituzionale della โ€œnuova Provinciaโ€, infine, ha collezionato: 22 sedute e 77 atti approvati dal Consiglio provinciale, cinque riunioni e 10 atti approvati dallโ€™assemblea dei sindaci e ben 216 decreti firmati dallo stesso presidente.

โ€œOra che abbiamo ridefinito funzioni, organici e sistema generale siamo dunque in grado di affrontare il secondo tempo di una riforma che non potraโ€™ comunque prescindere, io credo, dalla necessitaโ€™ di mantenere un ente di coordinamento territoriale intermedio tra Comuni e Unioni e la Regioneโ€ conclude Manghi.

A proposito delle cossiddette aree vaste, il presidente si dice inoltre โ€œnon convinto da alcune sortite di questi giorni, tese a unire pezzi di province diverse in base allโ€™omogeneitaโ€™ delle aree produttiveโ€. Percheโ€™, prosegue, โ€œfatico a immaginare Reggio senza Modena in un progetto di riordino e continuo a vedere lโ€™area Emilia quale approdo migliore per ragioni storiche, omogeneitaโ€™ sostanziale, un brand e quindi una riconoscibilitaโ€™ ottimi, volumi economici pari o in alcuni casi addirittura superiori a quelli dei due poli, Milano e Bologna, tra i quali ci collochiamoโ€.

Manghi puntualizza al riguardo di aver riscontrato una โ€œbuona disponibilitaโ€™โ€ da parte degli amministratori di Piacenza e Parma ed anche dal sindaco di Reggio, mentre con quelli di Modena โ€œnon ho ancora avuto lโ€™occasione di confrontarmiโ€.