Predica odio sul web, reggiano convertito all’Islam perquisito dalla Digos

5 dicembre 2015 | 21:00
Share0
Predica odio sul web, reggiano convertito all’Islam perquisito dalla Digos

Luca Aleotti, 31 anni, è finito nel mirino degli inquirenti dopo che ha postato sulla sua pagine Facebook commenti e considerazioni violente

REGGIO EMILIA – Un reggiano di 31 anni, convertito all’Islam, Luca Aleotti, è finito nel mirino della Digos che ha perquisito la sua casa nel luglio scorso e ora la sua attività social su Facebook viene controllata dagli investigatori. La sua storia viene pubblicata da “Il Giornale”. Il reggiano è attualmente indagato per terrorismo.

La sua pagina Facebook, in effetti, mostra idee abbastanza integraliste in fatto di religione islamica. Parla di infedeli e si dice favorevole alla sharia, la legge islamica. Se la prende anche con i programmi televisivi e con i musulmani che vi partecipano.  Dice di essere impiegato presso se stesso e di aver studiato all’università dei Ricottari, cosa sulla quale, peraltro, molti suoi amici fanno ironia.

Il giovane ha scelto il nome musulmano di Saif Allah che in arabo significa spada di Dio. Il post che ha attirato l’attenzione degli inquirenti, secondo quanto scrive Il Giornale, è stato pubblicato il 2 dicembre alle 11.33 (ma ora non c’è più, ndr). Il giovane musulmano scrive una frase che, in realtà, potrebbe essere stata scritta anche da molti italiani non musulmani nelle loro bacheche e si chiede: “Ma quando muore Berlusconi?”. Gli risponde un certo Kim Sami Fla Nina, che sostiene di essere stato in carcere a Bari aggiunge “E la Santanchè? E i leghisti?”.

Il giovane risponde e gli apostrofa: “Kuffar, maledetti” riferendosi ai seguaci di Matteo Salvini e alla parlamentare del centro destra. I kuffar sono gli infedeli. Le sue sono parole, in generale, abbastanza demenziali anche se la copertina scelta dal convertito italiano assomiglia molto alla bandiera nera del fronte al Nusra, la costola siriana di al Qaida.

Continuando a scorrere la sua bacheca si nota che il 14 novembre, un giorno dopo la carneficina di Parigi, il giovane si sfoga scrivendo: “Il peggio sono i musulmani che pregano per i morti i Francia e non dedicano nemmeno un secondo di riflessione alle centinaia di migliaia di martiri nel Levante”.

Poi si lamenta su Facebook dei troppi profili con il tricolore francese. E aggiunge: “L’unica bandiera per la quale morirei è questa”, quella nera della sua copertina. Il 16 novembre pubblica un video con dei francesi che bruciano una copia del Corano. E aggiunge: “Volete ancora avere pietà per i Kuffar (infedeli nda)? Possa Allah darci la vittoria sui miscredenti. Dio è grande”.