Pensioni da fame per i trentenni di oggi

2 dicembre 2015 | 09:38
Share0
Pensioni da fame per i trentenni di oggi

Secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri, finirianno di lavorare a 70 anni percependo un importo del 25% inferiore a quello della generazione precedente

REGGIO EMILIA – Pensioni da fame, in futuro, per chi oggi ha 30-35 anni. Già lo si sapeva che la generazione di giovani attuale non avrebbe avuto dei gran trattamenti pensionistici, ma stavolta a certificarlo è arrivato lo stesso Tito Boeri, presidente dell’Inps che ha detto che chi oggi ha 35 anni prenderà nell’intera vita pensionistica in media un importo complessivo di circa il 25% inferiore a quella della generazione precedente (i nati intorno al 1945) pur lavorando fino a circa 70 anni.

Si prenderà meno, quindi, pur lavorando di più. La simulazione arriva dall’Inps sulla base di un campione di circa 5.000 lavoratori nati nel 1980. Quando si analizzano gli importi di pensione bisogna infatti tenere conto anche da quando questi assegni sono stati percepiti. Se si guarda alla distribuzione per età alla decorrenza delle pensioni dirette del Fondo lavoratori dipendenti tre quarti sono state percepite prima dei 60 anni.

Secondo le proiezioni Inps per i lavoratori classe 1980 solo il 38,67% la prenderà prima dell’età di vecchiaia, che per gli attuali 35enni significa nel 2050 a 70 anni di età. Sarà più basso quindi il trasferimento pensionistico complessivo (perchè percepito per meno anni), ma anche il tasso di sostituzione medio rispetto alla retribuzione che sarà intorno al 62%.

”Si lavorerà più a lungo – ha detto Boeri – anche in rapporto alla speranza di vita. Le pensioni saranno del 25% più basse di quelle di oggi tenendo conto degli anni di percezione” e ci saranno, a fronte di una crescita del pil all’1% e di possibili interruzioni di carriera, ”problemi di adeguatezza” dell’importo. Con il sistema contributivo inoltre, se non si metterà in campo uno strumento di sostegno contro la povertà come il reddito minimo, ci saranno ”problemi per chi perderà il lavoro sotto i 70 anni”.