Le imprese: il lavoro c’è, ma i giovani sono impreparati

11 dicembre 2015 | 15:00
Share0
Le imprese: il lavoro c’è, ma i giovani sono impreparati

La ricerca della Camera di commercio mostra che ci sono figure difficili da trovare e che molti candidati hanno attese superiori a ciò che viene loro offerto

REGGIO EMILIA – Il lavoro non mancherebbe, ma le imprese reggiane faticano a trovare chi lo svolga. O perche’ i giovani candidati non hanno le competenze richieste, o a causa delle figure ricercate, che risultano difficili da reperire. E’ quanto spiega un’indagine Excelsior di Unioncamere-ministero del Lavoro sull’occupazione e sui fabbisogni professionali e di formazione delle imprese reggiane, presentata oggi nel corso dell’incontro promosso dalla Camera di commercio reggiana “Cartoline dal futuro: nuove professioni per una nuova economia”.

L’evento e’ stato organizzato con l’obiettivo di orientare i giovani, in particolare quelli in uscita dal percorso scolastico, alle scelte future che potranno essere di ulteriore formazione o di ingresso nel mondo del lavoro. Ma quali sono le dinamiche che non consentono di soddisfare i fabbisogni occupazionali delle aziende? La ragione dell’insoddisfazione degli imprenditori e’ solo in parte legata all’insufficiente formazione di chi si offre per svolgere mansioni in azienda.

La causa prevalente del mancato incrocio tra domanda e offerta di lavoro, infatti, e’ il gap di competenze collegato all’insufficiente esperienza o a caratteristiche personali inadatte ad una professione. Altra motivazione rilevante del mancato ingresso nelle aziende e’ il disallineamento fra domanda e offerta di lavoro. Il 14,1% delle figure professionali ricercate sono indicate dagli imprenditori come difficili da reperire: per la meta’ di queste, e’ per via della loro scarsa presenza sul mercato, mentre per l’altra meta’ e’ il gap di aspettative, che si verifica quando i candidati hanno attese superiori a cio’ che viene offerto loro.

Dati alla mano, il 20,7% delle figure destinate alle assunzioni previste nelle imprese manifatturiere sono ritenute, dagli imprenditori reggiani, di difficile reperimento: nel 12% dei casi per ridotto numero di candidati e nell’8,7% dei casi per inadeguatezza degli stessi. In particolare si riscontrano difficolta’ nei settori che piu’ contraddistinguono l’economia provinciale: industrie meccaniche (33,3% del totale assunzioni), alimentari (22,9%), del tessile-abbigliamento (21,2%), dei metalli (19%) e della gomma-plastica (17,1%). Il tempo medio di ricerca di personale idoneo e’ di 4,3 mesi, ma nelle industrie meccaniche supera i cinque mesi.

Difficolta’ minori sono previste nel terziario, dove sono considerate di difficile reperimento il 9,8% delle figure necessarie nelle aziende. La percentuale cresce notevolmente per l’attivita’ di trasporti e logistica (25,5% del totale delle possibili assunzioni) e per le attivita’ di tempo libero e servizi alle persone (13,7%). Ma la tendenza a reclutare forze nuove resta. La meta’ delle nuove assunzioni previste in provincia di Reggio Emilia nei prossimi mesi sara’ rivolta a laureati e diplomati, percentuale in linea con la media regionale e superiore di un punto a quella nazionale.

Economisti, ingegneri appartenenti ai diversi indirizzi (industriale, elettronica ed informatica, civile ed ambientale), insegnanti, medici e paramedici tra i laureati, ragionieri, meccanici, elettrotecnici, grafici-pubblicitari e diplomati specializzati nell’indirizzo turistico-alberghiero sono gli indirizzi che le imprese guardano con maggior attenzione per programmare le assunzioni da effettuare. Il 17% dei nuovi ingressi e’ riservato ai diplomati degli istituti professionali. Relativamente agli indirizzi di qualifica professionale piu’ richiesti, emergono il socio-sanitario, il meccanico, il turistico-alberghiero.

Per quanto riguarda invece i contatti tra gli aspiranti dipendenti e i loro potenziali datori di lavoro, come risulta dalle analisi della Camera di commercio, i periodi svolti in azienda dagli studenti, oltre che dal punto di vista della formazione, sono sicuramente funzionali ad una conoscenza da parte del datore di lavoro. Il 56,3% delle assunzioni previste in provincia di Reggio Emilia privilegia, come canale utilizzato per la selezione di personale, proprio la conoscenza diretta, in particolare se sono microimprese, caso in cui la percentuale sale al 62,4%. Diversa la situazione delle imprese piu’ strutturate, cioe’ oltre i 50 dipendenti, per le quali sono le banche dati aziendali il principale strumento dal quale attingere candidati (47,6% dei casi). Relativamente alla formazione, infine, gli imprenditori ne rilevano la necessita’ nel 71,5% delle nuove assunzioni.