Il piano del Comune per i senza tetto: 128 posti letto

10 dicembre 2015 | 18:26
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Il piano del Comune per i senza tetto: 128 posti letto

Diciannove parrocchie in campo e la stazione aperta di notte

REGGIO EMILIA – E’ partito l’1 dicembre e si concludera’ a fine marzo il piano di accoglienza invernale per le persone senza fissa dimora o in situazione di precarieta’ abitativa, attivato ogni anno dal Comune di Reggio Emilia, con Caritas, Ausl e associazioni del privato sociale. In citta’ sono ad oggi disponibili 127 posti letto, per la maggior parte offerti dalle parrocchie, suddivisi in 28 realta’ del territorio comunale.

Tra le strutture di accoglienza rientrano anche un dormitorio per persone tossicodipendenti gestito dall’associazione “Papa Giovanni XXIII” e la “casa albergo comunale”, gestita dalla cooperativa “Dimora di Abramo” che rimane aperta tutto l’anno, ma su un turno di 24 ore nel periodo invernale. Per il terzo anno consecutivo, infine, e’ rinnovato l’accordo tra il Comune e la societa’ “Cento stazioni”, che gestisce i locali della stazione ferroviaria storica di Reggio, affinche’ nelle ore notturne le porte della struttura rimangano aperte per dare riparo a chi dorme in strada, anche se non passano treni.

Proprio in zona stazione, inoltre, diverse realta’ associative svolgeranno uscite diurne e serali per distribuire ai senza dimora sacchi a pelo e altri generi di conforto. L’assessore al Welfare Matteo Sassi, presentando questa mattina il piano in municipio, evidenzia “la scelta di non concentrare tutti i cittadini che hanno bisogno in uno stesso posto, adottando invece una organizzazione a rete in tanti punti della citta’”. Sassi specifica inoltre che “i ripari messi a disposizione per il piano di accoglienza invernale, rappresentano un ulteriore potenziamento delle politiche per le esigenze abitative, che contano per tutto l’arco dell’anno su 100 alloggi disponibili”.

Isacco Rinaldi, direttore della Caritas, informa che sono 19 le parrocchie che hanno dato disponibilita’ di propri spazi, specificando pero’: “Il nostro obiettivo non e’ solo quello di una soluzione pratica e immediata di offrire un tetto per la notte, ma soprattutto di creare relazioni tra le persone per avviare percorsi di miglioramento della loro vita. Ecco perche’ non abbiamo paura di fare accoglienza, perche’ al centro restano sempre le persone”. Luigi Codeluppi della “Dimora di Abramo” evidenzia infine come nella “casa albergo comunale” sono approntati 2 posti letto di emergenza attivi per tutta la notte, a cui finora hanno acceduto 16 persone che sono poi state indirizzate ai servizi sociali per una sistemazione piu’ stabile.

Per la Caritas, invece, e’ il Centro diocesano di ascolto che, dopo un colloquio, stabilisce le strutture piu’ idonee all’accoglienza. Tra chi necessita di aiuto non si e’ registrato al momento un aumento dei cittadini italiani colpiti dalla crisi. Il piano di accoglienza invernale, nel complesso, costa “alcune decine di migliaia di euro”, segnalano infine il Comune e i suoi partner (fonte Dire).