I segreti della spongata e del biscione ai Musei

7 dicembre 2015 | 18:32
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I segreti della spongata e del biscione ai Musei

Mercoledì al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (via Spallanzani 1), dalle 19 alle 20 si svolge un nuovo appuntamento del ciclo di incontri “Noi amiamo mangiare bene/30 eccellenze della nostra tavola”

REGGIO EMILIA – Mercoledì al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (via Spallanzani 1), dalle 19 alle 20 si svolge un nuovo appuntamento del ciclo di incontri “Noi amiamo mangiare bene/30 eccellenze della nostra tavola”, dedicato al “Biscione e alla Spongata”. L’iniziativa è a cura di Angelina Magnotta, Pasticceria Poli, Spongata Don Camillo e Fabio Notari (Molino Denti).

La leggenda colloca la nascita del Biscione reggiano agli inizi del ‘900. Si narra che a crearlo fu un pasticcere come regalo di Natale ai suoi dipendenti: da qui il nome Biscione natalizio. Il dolce è costituito da un impasto a base di mandorle e canditi, che viene lavorato in forma di lungo serpente e arrotolato su una tortiera. Dopo la cottura, la parte superiore è decorata con la meringa che deve mantenere un colore bianchissimo per contrastare con l’impasto bruno.

Si dice invece che la Spongata sia il dolce più antico d’Italia. Già nel “Satyricon” di Petronio si parlava di una torta coi suoi stessi ingredienti. La ricetta nacque nel monastero delle Benedettine di Brescello nel 1480: il nome deriva da “sponga” (spugna), per via della superficie spugnosa. Accanto al Biscione reggiano, la Spongata era – ed è tutt’oggi – uno dei tipici dolci natalizi. L’involucro di pasta frolla racchiude miele, mandorle, pinoli e uva sultanina, aromatizzate da cannella, noce moscata e chiodi di garofano.