Curare i gay, Reggio reagisce contro Courage

10 dicembre 2015 | 19:07
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Curare i gay, Reggio reagisce contro Courage

Insorgono Arcigay, Federconsumatori, gli assessori Montanari e Curioni, Sel, Silvia Prodi e M5S

REGGIO EMILIA – L’apertura già da un anno a Reggio da parte dell’associazione Courage di un centro di cattolici integralisti che dovrebbero curare gli omosessuali che si rivolgono a lorocon l’avallo della curia e il placet del vescovo Camisasca, sta scatenando un vero e proprio putiferio a Reggio. Il mondo politico e non sta insorgendo contro questa iniziativa. Subito è già intervenuto il Movimento 5 Stelle con la deputata Spadoni che ha chiesto l’intervento del sindaco. Vediamo le reazioni.

Arcigay
Alberto Nicolini, segretario Arcigay, scrive: “Vorremmo lanciare un appello alle persone (gay, lesbiche, bisex, familiari, dubbiosi…) che sono finite nelle grinfie di “Courage” a Reggio Emilia, una associazione che, con l’imprimatur della curia di Camisasca, che si offre di aiutare ad affrontare l’omosessualità con lo stesso identico metodo degli alcolisti anonimi. Questo vorremmo dire a queste persone: essere gay, lesbica, trans, bisex, eterosessuale, va benissimo. E’ chi vi invita a pensare questo aspetto fondamentale della propria vita come qualcosa di sbagliato, da reprimere e nascondere che è da curare, e da uno bravo. Noi di Arcigay Reggio Emilia siamo un’associazione di persone normalissime, serene, ed offriamo gruppi di discussione, supporto psicologico, consulenze, una parola amica. Siamo diversi per età, orientamento religioso, politico, culturale, ma uniti dalla voglia di aiutare e aiutarci a star bene, imparando a sentirci felici per quello che siamo e lottando contro chi cerca di creare un clima di odio e vergogna. Offriamo consulenza legale a chi è vittima di discriminazione o violenza (sempre più spesso, purtroppo) e psicologica tramite professionisti veri nel caso ci sia bisogno. Vi aspettiamo ogni martedì dalle 21 alle 23 nella nostra sede di Viale Ramazzini 72. Non ci nascondiamo, non ci vergogniamo, e vi vogliamo bene. Per tutti i contatti cercateci su facebook o sul nostro sito.

Federconsumatori
Federconsumatori Reggio Emilia chiede “che si pronunciano ufficialmente ed il prima possibile gli ordini dei medici e degli psicologi in merito alla recente apertura dell’associazione di Courage anche a Reggio Emilia. Come associazione a tutela dei diritti dei consumatori anche in ambito sanitario riteniamo doveroso ed urgente un intervento competente che solo gli ordini sopra citati possono esprimere. Questo perché la cura riguarda chi ha le competenze per esercitarla e chi soffre di una malattia da curare. In questo caso mancano entrambe le condizioni.  Mancano le competenze e manca la malattia stessa. Dichiarazioni come queste inducono a credere il falso. E’ infatti assolutamente importante sottolineare che l’omosessualità non è una malattia. L’omosessualità è una variante naturale del comportamento umano che comporta l’attrazione sentimentale e/o sessuale tra individui dello stesso sesso. L’Organizzazione mondiale della Sanità già da 25 anni, ovvero dal 1990, l’ha eliminata dall’elenco delle malattie mentali, definendola per la prima volta, lo ribadiamo, “una variante naturale del comportamento umano”. Condividiamo quanto già espresso dal professor Galeazzi circa il rischio di creare gravissimi danni psicologici a ragazzi e ragazze giovani in quanto messaggi del genere , soprattutto nei confronti delle persone più fragili della società possono causare gravissime conseguenze sugli stessi. Ci teniamo, come associazione, a schierarci in maniera chiara e netta in quanto riteniamo che se vogliamo contribuire alla creazione di una società più giusta ed accogliente per tutti, comportamenti come questi debbano essere stroncati sul nascere, in quanto creano solo solitudine e senso di inadeguatezza. Nel 2015 non è accettabile che l’omosessualità venga paragonata all’alcolismo che invece è riconosciuto come malattia. Dal sito del Ministero della salute della Repubblica italiana infatti leggiamo quanto segue: “L’alcolismo è una malattia cronica caratterizzata da alterazioni comportamentali, fisiche e psichiche causate dal consumo continuativo”. Paragonare questa malattia all’omosessualità è una truffa e noi, come associazione, ci battiamo contro ogni tipo di truffa”.

Silvia Prodi, consigliere regionale Pd
Silvia Prodi, consigliere regionale Pd, scrive: “A Reggio Emilia si insedia Courage, associazione che basa le sue attività sulla negazione della scienza e della libertà di scelta. Un’associazione che considera malate persone perfettamente normali, promettendo loro di “guarirle” dall’omosessualità, in un alone di segretezza e anonimato, predicando l’astensione forzata e le teorie riparative. Un approccio coercitivo e dannoso dal punto di vista clinico ed esistenziale, come anche l’Ordine degli psicologi ha rilevato stigmatizzando questa visione. Prendiamo atto che ciò avviene a Reggio Emilia, terza sede in Italia, evidentemente privilegiata in ragione del sostegno che riceve localmente. Crediamo opportuno ribadire, soprattutto nella Giornata internazionale dei diritti umani – ma in generale tutti i giorni – che non vi è nessun coraggio nel nascondere e condannare orientamenti sessuali differenti, nel diffondere teorie volte a mortificare le libertà di espressione e di vita, non vi è coraggio nell’oscurantismo. Auspico che da parte delle istituzioni, come da parte della società civile, si ribadisca in ogni sede che la nostra dev’essere una città aperta, libera da stereotipi e censure, improntata ai valori della dignità umana e della laicità. Una città inclusiva, che coglie nell’evoluzione dei costumi e della società l’opportunità e il significato profondo di un’umanità in cammino, con coraggio e prospettiva, in piena libertà”.

Loukanikos (Sel)
Il circolo Loukanikos di Sel scrive: “La nostra città non può accogliere un’organizzazione che vuole curare gli omosessuali. Non deve, rispettando i principi di democrazia e libertà che uniscono la nostra collettività. L’apertura del centro Courage rappresenta un pericoloso fatto che va contrastato sul nascere. Le parole di padre Paul Check,  direttore di Courage, svelano il pensiero malato (questo sì) di questo progetto: “La Chiesa non disprezza il lavoro delle scienze psicologiche condotto secondo una corretta antropologia ma la parola “disordine” indica che qualche cosa è contraria alla natura umana. Perciò è sia giusto che caritatevole riflettere su ciò che potrebbe essere fatto per restaurare ciò che è andato perduto”.  Di perduto, in questo caso, c’è anche il buon nome della diocesi di Reggio Emilia e Guastalla che scopriamo collaborare da più di un anno con Courage.  Il circolo sel Loukanikos si indigna ricordando che l’omosessualità è stata tolta nel 1974 dal DSM (manuale diagnostico dei disturbi mentali) che  elenca le psicopatologie. Inoltre l’ OMS (organizzazione mondiale della salute) il 17 maggio 1990 lo ha definito una variante naturale del comportamento umano”.

Gli assessori Curioni e Montanari
Raffaella Curioni e Valeria Montanari aggiungono: “Le sensibilità e le inclinazioni delle persone non sono uno scherzo. Siamo seriamente preoccupate del clima di fraintendimento, pregiudizio, prevaricazione delle libertà personali che potrebbe generarsi in città, dopo aver appreso dell’apertura della sede dell’associazione Courage, che definisce l’omosessualità ‘una malattia da cui si può guarire’, che ritiene il coming out cioè rendere nota la propria omosessualità come ‘una trappola pericolosa, un ricatto emotivo’. Reggio Emilia è una città con una storia importante e gloriosa sui diritti delle persone e dei cittadini, non possiamo ignorare affermazioni di questo tenore: qui non si tratta di difendere posizioni laiche o religiose, siamo ben oltre. Come amministratrici pubbliche dobbiamo tutelare i cittadini, e abbiamo il dovere morale di mettere in guardia i reggiani e le reggiane verso tutte le forme di discriminazione – dirette e indirette – nelle quali potrebbero incorrere, e stigmatizzarle. L’Italia è un paese dove molti casi raccontati anche dalla cronaca hanno visto perseguitare persone, anche ragazzi e ragazze, per la loro inclinazione sessuale, con conseguenze dannose sul piano fisico e morale. Il nostro sistema sociale è continuamente frastornato da luoghi comuni, modelli devianti, fraintendimenti: serve la forza per prendere una posizione chiara e netta, soprattutto quando le proposte di chiunque su credenze aprioristiche e senza alcun fondamento scientifico, travalicano la dignità delle persone e il diritto di professare il proprio orientamento sessuale, diritto tutelato dalla Costituzione”.