Crac banche, pm indaga su istigazione a suicidio del pensionato

10 dicembre 2015 | 19:32
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Crac banche, pm indaga su istigazione a suicidio del pensionato

La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo sul suicidio di Luigino D’Angelo, il 68enne che si è tolto la vita dopo aver perso i suoi risparmi nel fallimento della banca dell’Etruria

REGGIO EMILIA – La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo sul suicidio di Luigino D’Angelo, il 68enne che si è tolto la vita dopo aver perso i suoi risparmi nel fallimento della banca dell’Etruria. Il pm Alessandra D’Amore, secondo quanto si è appreso, procede contro ignoti per istigazione al suicidio.

La Ue attacca le banche italiane dopo la vicenda del suicidio di un pensionato che aveva perso tutti i risparmi nel crac di una delle 4 banche salvate a novembre (CariChieti, CariFerrara, Cassa Marche e Banca Etruria).  “Vendevano alla gente prodotti inadatti” e questo ha avuto “conseguenze personali per alcune persone in Italia”. Così il commissario Ue ai servizi finanziari Jonathan Hill.

“E’ il governo italiano a essere alla guida” del processo di salvataggio “ed ha la responsabilità per questo”, ha aggiunto Hill, sottolineando che il governo “ha discusso a lungo con la Commissione, in particolare con la Direzione generale concorrenza” che ha “ritenuto che le misure prese erano compatibili con la legislazione Ue” sui salvataggi bancari.

Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Matteo Renzi: “Non sono abituato a strumentalizzare la vita e la morte di alcune persone. Il governo esprime il proprio dolore e fa le condoglianze alla famiglia” ma è “al lavoro per trovare soluzioni”. Renzi auspica una commissione di inchiesta sulla tragica vicenda: “C’è pieno interesse del governo a che tutte le autorità preposte facciano tutti gli sforzi per chiarire le responsabilità del passato. Vediamo di buon occhio che il Parlamento apra commissioni di indagine su ciò che è avvenuto nel sistema bancario italiano ed europeo negli ultimi anni”, ha detto il presidente del Consiglio.

Il governo opera “con un principio chiaro: le regole sulle banche le ha fatte l’Europa, purtroppo non le scriviamo noi. E dentro quelle regole l’Italia ha fatto di tutto” per salvare “i soldi delle famiglie”, dice Matteo Renzi: “Per gli obbligazionisti cerchiamo una soluzione nei limiti delle regole. Vedremo le modalità, vedremo se possibile”.