Capodanno a Reggio Emilia, che tristezza

21 dicembre 2015 | 11:33
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Capodanno a Reggio Emilia, che tristezza

A Parma c’è il tre volte premio Oscar Giorgio Moroder, a Mantova i Negrita e a Modena Ron con le canzoni di Dalla. Noi abbiamo il dialettale e il liscio

REGGIO EMILIA – A Parma hanno il tre volte premio Oscar Giorgio Moroder in piazza, uno dei padri della disco music, autore delle hit di Donna Summer, come ‘Love to love you baby’ e ‘I feel love’, e di colonne sonore da Oscar e Golden Globe: Flashdance, Top gun e Fuga di mezzanotte. Se volete andare a teatro nella città ducale al Teatro Regio c’è l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Matteo Beltrami e, a seguire, una cena di gala nel ridotto del teatro.

A Modena scende in piazza Ron con la sua band e i “Dallabanda”, gruppo formato dai musicisti che hanno accompagnato Lucio Dalla in questi anni che suoneranno i classici del grande musicista scomparso.

A Mantova in piazza Sordello ci sono i Negrita che sono attualmente uno dei migliori gruppi rock nel panorama italiano.

E a Reggio? Tenetevi forte perché nella nostra città per Capodanno ci saranno lo spettacolo dialettale di Antonio Guidetti con la nuova commedia in due atti “L’è dimondi dmèi consumer al scherpi  che i linsoòl” (traduciamo per chi non sapesse il dialetto: è molto meglio consumare le scarpe che le lenzuola) e, in piazza, il concerto dell’Officina del Battagliero. In sostanza, ballo liscio.

Ora, noi non abbiamo niente né contro il liscio, né contro Guidetti (personaggio peraltro simpaticissimo) e il teatro dialettale. Che però a Capodanno in una città come Reggio il maggiore teatro della città (e uno dei più belli in Italia) sia occupato da uno spettacolo dialettale piange il cuore. E’ mai possibile che non si possa programmare per tempo al Valli uno spettacolo degno di questo nome per la notte di Capodanno (un musical, per esempio?).

Ed è mai possibile che l’amministrazione comunale non trovi niente di meglio da fare, l’ultimo dell’anno, che trasformare la piazza davanti al Valli in una balera della festa dell’Unità? Che tristezza. Vorrà dire che giovani e meno giovani emigreranno altrove per Capodanno o rinunceranno a scendere in piazza e se ne staranno a casa loro o in qualche locale reggiano, come, d’altronde hanno sempre fatto in questi ultimi anni.