Acqua, via libera definitivo al piano Vecchi-Caia

17 dicembre 2015 | 19:05
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Acqua, via libera definitivo al piano Vecchi-Caia

Ok dell’assemblea dei sindaci alla newco mista con partner privato. Contrario solo il Comune di Viano, guidato dalla Lega Nord, mentre si sono registrate 3 astensioni. Tra queste c’e’ anche quella del sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini

REGGIO EMILIA – L’acqua di Reggio Emilia non diventera’ pubblica al 100%, ma il servizio non sara’ nemmeno del tutto esternalizzato. Dopo sei mesi di dibattito cittadino il cosiddetto piano “Caia” proposto dal sindaco di Reggio Luca Vecchi, che cerca di mediare tra le richieste avanzate dai comitati per l’acqua pubblica e le rimostranze degli amministratori del provincia sugli investimenti che avrebbero gravato sulle casse dei Comuni, e’ stato infatti oggi definitivamente approvato dall’assemblea dei 45 sindaci della provincia.

Sulla proposta si e’ espresso con voto contrario solo il Comune di Viano, guidato dalla Lega Nord, mentre si sono registrate sei astensioni (Carpineti, Casalgrande, Casina, Novellara, Villa Minozzo e Castelnovo Monti). Tra queste c’e’ anche quella del sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini, da tempo alquanto critico sulla gestione dei servizi da parte di Iren. Il voto dei sindaci segue di pochi giorni il via libera del Consiglio comunale di Reggio che, lunedi’ scorso, ha respinto la mozione popolare presentata dal comitato “Acqua bene comune” che chiedeva la formazione di un’azienda speciale per la gestione del servizio idrico.

L’assemblea cittadina ha inoltre votato un ordine del giorno proposto dal Pd (su cui Sel si e’ astenuta) a favore della proposta del sindaco, che prevede pero’ anche una clausola di “reversibilita’” per il progetto. Il piano, elaborato insieme al giurista Giuseppe Caia, prevede una societa” mista a controllo pubblico con un partner operativo di minoranza.

Nei fatti, si costituira’ una nuova societa’ e poi si provvedera’ a mettere a gara un pacchetto minoritario di azioni con l’ingresso di un partner privato. La concessione del servizio idrico pero’ rimarra’ in capo alla societa’ e dunque all’amministrazione, mentre al privato spettera’ la gestione con una societa” territoriale che agira’ con investimenti e indebitamenti esclusivamente a livello provinciale e si ripaghera’ con la fatturazione, mentre rimarra’ pubblica la proprieta’ delle reti.

Per Vecchi la societa’ mista, che potrebbe gia” partire nei primi mesi del 2017, dopo il via libera di Atersir e della Regione, potrebbe sgravare i Comuni dai rischi di collasso finanziario, e allo stesso tempo garantire un maggiore livello di pubblicizzazione del servizio idrico. “Credo che l’intera comunita’  possa dirsi orgogliosa – spiega oggi il sindaco alla ”Dire” – di un percorso partecipato e democratico con cui abbiamo corrisposto il mandato sull’acqua pubblica e aperto una strada che sara’ traccia di studio anche per altre realta’ in Italia” (Fonte Dire).